La pubblicità e la commercializzazione dei medicinali devono seguire determinate linee guida. Per garantire che ciò accada, spot pubblicitari, brochure e altri materiali informativi vengono esaminati da un comitato speciale, il Pharmaceutical Information Review Board, IGN, prima della pubblicazione.

Lo spot di Pfizer, che non è stato pubblicato, è per il farmaco inibitore JAK dell’azienda Cibinqo (aprositinib). Dice un dermatologo:

Per quanto ne so, aprocitinib è l’opzione meno costosa per il trattamento della dermatite atopica nei pazienti di età superiore ai 18 anni con dermatite atopica da moderata a grave.

Secondo i regolamenti etici dell’industria farmaceutica, gli operatori sanitari non possono, per conto delle aziende farmaceutiche, parlare come garanti di un particolare farmaco o raccomandare un particolare trattamento.

L’Information Review Board ritiene pertanto che lo spot sia contrario alle normative e che l’affermazione sull’accessibilità economica di aprocitinib possa essere interpretata come una raccomandazione da parte di un medico rispetto a farmaci concorrenti, anch’essi citati nello spot.

Pfizer sottolinea che lo scopo del film e dell’intervista con il dermatologo era quello di dargli un breve riassunto e un quadro completo delle opzioni di trattamento disponibili con le sue stesse parole.

Il consiglio la vede diversamente e deve un risarcimento alla Pfizer, il che significa che la società deve pagare una multa di 110.000 corone svedesi all’associazione dell’industria farmaceutica di Lev.

Tuttavia, secondo le norme etiche, gli operatori sanitari possono essere nominati docenti, a condizione che le informazioni siano “fattuali, equilibrate e corrette” in termini di contenuto e presentazione.