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Cinque punti sul vertice del G20

Pubblicato il 09-09-2023 alle 18:46

Il presidente americano Joe Biden e il primo ministro indiano Narendra Modi durante il vertice del G20.

Le più grandi economie del mondo si riuniscono all’incontro annuale del G20. Questa volta a Nuova Delhi.

Ecco 5 punti di incontro da tenere d’occhio.

1. Cos’è il G20?

Il G20 è composto da Unione Europea, Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, India, Indonesia, Italia, Giappone, Messico, Russia, Arabia Saudita, Sud Africa, Corea del Sud, Turchia, Gran Bretagna e Stati Uniti. . Insieme, questi paesi rappresentano il 90% dell’economia mondiale. Il gruppo è stato costituito nel 1999 e dal 2008 tiene riunioni annuali.

2. Cosa c’è all’ordine del giorno?

L’India vuole discutere tre questioni: lo sviluppo sostenibile, “il perseguimento di una crescita giusta ed equa per tutti nel mondo” e la riduzione del debito per i paesi in via di sviluppo. Ma è probabile che la guerra in Ucraina dominerà l’incontro, proprio come l’ultima volta.

3. Cosa è stato deciso finora?

Durante il primo giorno, scrive, furono fatti diversi annunci importanti BBC.

India, Brasile e Stati Uniti hanno deciso di investire nei biocarburanti.

Sono in corso discussioni sulle regole comuni per le criptovalute.

Gli investimenti nelle energie rinnovabili devono continuare “sostenendo e incoraggiando gli sforzi per triplicare la capacità globale di energia rinnovabile attraverso gli obiettivi e le politiche esistenti”.

4. Perché il presidente della Cina non è incluso?

Xi Jinping non parteciperà all’incontro e invierà invece il premier Li Qiang. Si ritiene che ciò sia dovuto al deterioramento delle relazioni tra India e Cina a causa del conflitto di confine tra i due paesi nell’Himalaya. La decisione ha ricevuto pesanti critiche, tra gli altri, da parte del presidente degli Stati Uniti.

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5. E l’Ucraina?

I due paesi hanno concordato una dichiarazione, ma hanno evitato di condannare direttamente la guerra della Russia in Ucraina. Si afferma invece, tra le altre cose, che “tutti gli stati” devono astenersi dal “tentare di impadronirsi del territorio o (eludere) la sovranità o l’indipendenza politica di qualsiasi stato mediante minaccia o violenza”.