Al Kunsthallen Kunst-Werke di Berlino, ho visto di recente l’opera video della busta ingegno (2022), una rappresentazione onirica del tentativo tamil di stabilire uno stato indipendente nel nord-est dello Sri Lanka. Lo stesso artista Christopher Cullendran Thomas ha un background nel gruppo e il materiale ĆØ stato registrato dopo che il paese ha reclamato le ultime strisce di terra per il movimento durante una brutale campagna militare nel 2009.
Il pubblico siede tra due gruppi di lucenti obelischi neri. Sugli schermi davanti a noi scorre una serie di interviste, tra cui un oratore carismatico che spiega le aspirazioni rivoluzionarie dei Tamil, vestito in mimetica e con un AK-47 sulla spalla. Gli altri che parleranno sono membri delle autoritĆ ombra tamil e una versione generata al computer del personaggio Kim Kardashian, che sta assistendo dall’interno alla lotta per la libertĆ armena.
Ogni tanto esce Sugli schermi, e in Black Mirror mostra il film che scorre dietro di noi, un viaggio generato dall’intelligenza artificiale attraverso la vegetazione di alberi che gli artisti non potevano calpestare. Questo puĆ² essere inteso come un recupero simbolico della terra perduta, ma anche come una rappresentazione di come sarebbe stata la foresta – uno di tutti i possibili futuri derubati dei Tamil.
Sono attratto dalle argomentazioni ipnotiche di un guerrigliero ea volte dimentico che anche la sua parte ha commesso abusi sanguinosi. La sensazione di non sapere cosa sia reale e cosa l’artista abbia inventato ĆØ evocativa, non da ultimo mostrando l’uso di Internet da parte dei primi Tamil per creare una comunitĆ nazionale virtuale. In mancanza di terra, si sono tuffati nei Digital Realms per corrompere un’area con qualsiasi cosa, dalle case civili ai luoghi dei concerti, o per commettere i primi attacchi informatici al mondo.
Ho avuto la stessa vertigine socio-tecnologica quando ho letto il libro di Eden Medina Rivoluzionari informatici (2011), che tratta del futuro del governo socialista di breve durata di Salvador Allende in Cile. Immediatamente dopo la vittoria elettorale nel 1970, ha avviato Proyecto Synco (Progetto inglese Cybersyn), un primo Internet socialista di 500 computer Telex che raccoglieva informazioni in tempo reale dalle fabbriche di tutto il paese per prevedere le crisi di produzione. L’idea era quella di nazionalizzare le industrie piĆ¹ importanti senza il lento controllo centrale dell’Unione Sovietica, affidandosi invece allo scambio di informazioni tra politici, ingegneri e sindacati. Per ottenere il loro aiuto, arruolano il ricercatore organizzativo britannico Clifford Beer, il mascalzone simile a un hacker con una bottiglia di whisky alla cintura, che ĆØ stato descritto da un giornalista come un incrocio tra Orson Welles e Socrate.
La sala di controllo era come Ć tratto da Star Trek, con sedie girevoli in cerchio su moquette sporca e pulsanti sui braccioli che controllano gli schermi che adornano le pareti in teak. Allende si interessĆ² sempre piĆ¹ al progetto e il 10 settembre 1973 fu installata una sala di controllo nel palazzo presidenziale. Il giorno successivo ebbe luogo il colpo di stato sostenuto dagli Stati Uniti, che portĆ² al potere il dittatore Augusto Pinochet e Salvador Allende si suicidĆ². La giunta uccise 3.000 oppositori politici, ne imprigionĆ² 40.000 e Cybersyn fu fermato, insieme all’intero progetto socialista. Oggi lo ĆØ, come appaiono nel giornale finanziario Lee Phillips e Michal Rosorsky Repubblica Popolare Walmart (Virpal, 2020), Le grandi imprese guidano lo sviluppo dell’economia pianificata.
Quanti mondi ci sono stati rubati? E quali sono invece i futuri guidati da “imprenditori” non creativi?
Come afferma lo scrittore di fantascienza Patrick Tomlinson, i futuristi degli anni ’60 speravano che l’automazione ci avrebbe liberato dalla ripetizione per fare spazio a compiti creativi, mentre i tecnologi del 21Ā° secolo costruiscono algoritmi per scrivere tutti i libri, gli spartiti musicali e i programmi TV, cosƬ possiamo concentrarci su i nostri inutili lavori d’ufficio dietro di lei. Il futuro era cosƬ assurdo prima?
Ć ora di girare Il futuro ĆØ nelle mani dei miliardari. Non si tratta di fantasticare sulle nuove tecnologie, ma di giocare con le bugie, con le innovazioni piuttosto che con le invenzioni. Se il Cile puĆ² costruire un Internet senza personal computer, possiamo remixare ciĆ² che vediamo intorno a noi a beneficio della maggioranza.
Quanti mondi ci sono stati rubati? E quali sono invece i futuri guidati da “imprenditori” non creativi?
Tuttavia, dobbiamo resistere al contraccolpo per vedere tutte le nuove tecnologie come neoliberiste, e invece migliorare proponendo un’implementazione socialista. Invece di vietare Voi, nazionalizzalo e chiudi tutto il traffico automobilistico centrale, lasciando spazio sia a scooter, autobus e pedoni che a una serie di caffĆØ e arte di strada. E non possiamo lasciare che siano i legislatori conservatori a livello UE a occuparsi dell’unica lotta sostanziale contro i giganti della tecnologia: combattere invece per i social media non commerciali, che dovrebbero essere gestiti da fondazioni o da una coalizione globale di societĆ di servizi pubblici.
Naturalmente, le visioni devono essere basate sul presente. Ernst Wigfors ha parlato di un’utopia temporanea e Leo Trotsky ha parlato di un programma di transizione. Bisogna lottare per il possibile, ma anche espandere l’idea di ciĆ² che ĆØ possibile.
Ecco perchĆ© Flaman ha chiesto Alcuni degli scrittori svedesi piĆ¹ acuti hanno scritto utopie basate sui propri campi. La prima in questo numero ĆØ la studiosa di genere Evelina Johansson Willen, che scrive di come i socialisti non dovrebbero cercare di dissolvere la famiglia, ma piuttosto di liberarla dai vincoli del capitale.
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