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Il Papa apre i lavori del Sinodo: Ascoltate!  E digiuno dai media

Il Papa apre i lavori del Sinodo: Ascoltate! E digiuno dai media

Catarina Agorilios – Città del Vaticano

Papa Francesco ha aperto mercoledì 4 ottobre, nel salone dei ricevimenti del Vaticano dedicato a San Paolo VI, il Primo Sinodo Generale del Sinodo. Lui stesso si è seduto ad una delle tante tavole rotonde esposte nella sala, alla quale hanno partecipato 464 partecipanti.

Ascoltare velocemente dai media, dare molto spazio allo Spirito Santo, alla preghiera e alla meditazione – soprattutto sui testi di san Basilio Magno – e non dare spazio a pettegolezzi, mondanità e ideologie, sono stati i consigli del Papa. Il Papa ha anche lanciato un appello a tutti i giornalisti affinché contribuiscano a trasmettere il messaggio che la priorità è ascoltare prima di parlare.

Lo Spirito Santo è il personaggio principale

Il Papa si è presentato prima dell’ora stabilita nel salone dei ricevimenti e ha pregato e cantato con i cardinali, i vescovi, i monaci, i consacrati e i laici partecipanti al Concilio. Nel suo breve discorso ha sottolineato che il protagonista è lo Spirito Santo.

L’eroe del concilio non siamo noi, ma lo Spirito Santo, e se non gli facciamo spazio il concilio non andrà bene.

No ai pettegolezzi: conflitti comuni

Il Papa ha chiesto ai partecipanti al Concilio di non portare lo Spirito Santo con parole vuote e mondane, e ha messo in guardia contro i pettegolezzi, che, ha sottolineato, sono una malattia molto comune tra loro e spesso si verifica all’interno della Chiesa.

Le chiacchiere sono l’opposto dello Spirito Santo… e se non lasciamo che Lui ci guarisca da questa malattia, difficilmente riusciremo nel cammino sinodale. Almeno qui… Se non sei d’accordo con quello che dice quel vescovo, suora o laico, dillo direttamente. Quindi è un complesso. Di’ la verità e non spettegolare alle tue spalle.

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Ascolto, priorità

Il Papa ha sottolineato che durante il Sinodo occorre dare spazio all’ascolto. La priorità, ha affermato, è “l’ascolto e dobbiamo inviare un messaggio alla stampa e ai giornalisti” attraverso “una comunicazione che rifletta questa vita dello Spirito Santo”.

Ci vuole ascetismo – lasciatemi parlare così ai giornalisti – ma c’è un certo digiuno mediatico per occuparsi di questo. Che ciò che viene pubblicato sia in questo spirito. Qualcuno dirà – e già lo dice – che i vescovi hanno paura e per questo non vogliono che i giornalisti dicano nulla. No: il lavoro dei giornalisti è molto importante, ma dobbiamo aiutarli ad unirsi nello spirito.

Messaggio ai giornalisti

Ci ricorda che le polemiche e le pressioni dei media hanno avuto un ruolo nelle deliberazioni e spesso hanno dominato l’agenda. “E quando si è tenuto il consiglio di famiglia, si è espresso un parere generale sulla nostra ospitalità, che è la comunione dei divorziati, e così è iniziato il consiglio. Al Sinodo dell’Amazzonia c’è stato un parere generale e una pressione per Prova reale (Ordinazione di uomini sposati) E così iniziarono le pressioni. … Spesso dicono che i vescovi hanno paura di parlare di ciò che accade». Così il Papa si è rivolto direttamente ai «comunicanti» e ha chiesto loro di svolgere «bene e in modo corretto il loro ministero, affinché la Chiesa e quelli di buona volontà capiranno – e gli altri diranno quello che vorranno – che anche nella Chiesa lì Il Papa ha sottolineato che “la priorità è ascoltare. Comunicare questo tema, perché è molto importante”.

Riflessioni sui testi di San Basilio Magno

Il Papa evidenzia poi alcuni testi patristici come strumenti di riflessione tra tutti i partecipanti: “Viene da San Basilio Magno che ha scritto questo bellissimo scritto sullo Spirito Santo. Perché? Perché non è facile comprendere questa realtà…. Vi chiedo di pensare e riflettere su questo”.

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Un sinodo tanto atteso

“Non è facile ma molto bello” realizzare questo Sinodo sulla sinodalità, che è il frutto di un cammino lungo 60 anni e che “tutti i vescovi del mondo hanno voluto”.

Nel sondaggio condotto tra i vescovi del mondo dopo il Sinodo sull’Amazzonia… il desiderio era la conciliarità. …Tutti i vescovi del mondo hanno visto la necessità di pensare al conciliarismo, perché tutti hanno capito che era giunto il momento per questo.

Non è una riunione “parlamentare”.

«È con questo spirito che iniziamo oggi i lavori», ha detto il Papa, ricordando ancora una volta quanto aveva appena sottolineato quella mattina nella messa di apertura in piazza San Pietro, e cioè che il Sinodo non è semplicemente un parlamento o una riunione di amici per il gusto di farlo. Sistema alcune cose adesso o fornisci un feedback.

Se avremo altre vie da seguire per gli interessi umani, personali e ideologici, non sarà un sinodo, ma più un incontro parlamentare, che è un’altra questione. Il complesso è il cammino dello Spirito Santo.