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Perché è così difficile dire di no?

Le persone acide ti entrano nella pelle. Aggressività passiva.

Ecco perché preferisco dire sì piuttosto che no, anche se poi mi chiedo: come ne uscirò?

Ida Soderberg scrive della difficoltà di dire no per paura di deludere le persone.

Perché è così difficile dire di no?

No, non voglio.

No, non ho tempo.

No, non va bene.

Non esiste una nuova scoperta, ma la tolleranza di dire no è una prova costante.

Ho rotto con il mio psichiatra. Adesso faccio finta di essere più figo di quello che sono. Abbiamo una pausa. Non siamo andati oltre e finalmente ho avuto il coraggio di dirlo. Via e-mail, ovviamente. Cosa ha risposto? Non ci sono prove. È passato un mese e non riesco a leggere. impaurito. Per la rabbia, che ovviamente non ci sarà. Molto tono. Che non avrà mai.

Un ex psichiatra voleva che entrassi in contatto con la “piccola Ida” che ho dentro. La stavo fotografando, parlando con lei e parlando a suo nome, ma al presente. Per guarire ferite semiaperte. Con gli occhi chiusi, ho parlato di quanto piccola Eda si sentisse e di come Eda, la bambina dentro di me, fosse intervenuta e l’avesse difesa. Sottile, ma accettabile. E indescrivibilmente imbarazzante.

Ma hai detto questo? No, volevo arrendermi e compiacere lo psichiatra. Dategli una moneta da 1200 corone l’ora… Ho pagato io. Quindi ho messo in scena uno spettacolo per non deluderlo. Come se “No, così non funziona” lo screditerebbe come professionista, come essere umano.

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Ho tanta paura di deludere le persone, soprattutto quelle arrabbiate. Le persone acide ti entrano nella pelle. Aggressività passiva. Tutti i nodi sciolti nel mio corpo provengono da quei tipi di personalità. Quelli che non dicono quale massaggio. Coloro che tacciono, che emettono suoni brevi e spigolosi. Quelli che usano parolacce. Per favore, non essere così acido, mi gridò.

Per questo non oso dire: no, purtroppo questo periodo non mi va bene perché ho due figli, uno dei quali studia e l’altro impiega molto tempo in generale, e mio marito deve lavorare e noi no avere una babysitter. . Invece dico: sì! Che divertimento.

Poi mi giro e mi giro. Come ne esco? Non voglio nemmeno farlo. Voglio vedere i pochi amici che ho, i miei figli e me stesso.

Come posso smettere di decostruire ciò che è importante per me?

Non lo so, ma dire di no chiaramente non è un’opzione.

crescere? Sì, allora sarà così.