Autovalutazione. È noto che diversi fattori svolgono un ruolo importante nella risposta ai vaccini, come l’età, i farmaci, le immunodeficienze primarie e secondarie e le malattie croniche. Anche la flora intestinale è un fattore che influenza l’immunogenicità dei vaccini. La ricerca mostra che la flora intestinale può influenzare la risposta dell'organismo alle vaccinazioni, il che può essere osservato negli studi sulle vaccinazioni ma anche nel rapporto tra trattamento antibiotico e risposta immunitaria. [1].

Lo studio di Fase 4 Covaxid sta studiando la risposta al vaccino a base di mRNA BNT162b2 in 5 gruppi di pazienti immunocompromessi e in controlli sani (https://clinicaltrials.gov/study/NCT04780659). Nel nostro sottostudio, l’effetto della flora intestinale sulla risposta immunitaria a questo vaccino è stato studiato in 68 soggetti infetti da HIV e 75 soggetti sani. Nei campioni di feci raccolti prima della vaccinazione, il microbioma è stato analizzato mediante sequenziamento dell’rRNA 16S. I risultati sono stati poi collegati alle risposte immunitarie umorali e cellulari 35 giorni dopo la prima dose di vaccino.

I risultati mostrano che le persone con titoli IgG elevati e risposte delle cellule T CD4+ altamente specifiche contro la proteina SARS-CoV-2 avevano un microbioma intestinale meno diversificato prima della vaccinazione. [2]. Questo modello è stato osservato in tutti i partecipanti, indipendentemente dal fatto che fossero sieropositivi o controlli sani. A livello di genere, Agathobacter, Lactobacillus, Bacteroides e Lachnospira sono positivamente associati sia ai livelli di IgG proteiche di picco che alle risposte delle cellule T CD4+ proteine-specifiche. Inoltre, l’analisi di rete ha mostrato che Bifidobacterium e Faecalibacterium erano marcatori di una risposta anticorpale più elevata, mentre Cloacibacillus era associato a una risposta anticorpale inferiore. Un’osservazione interessante è stata che l’età ha avuto un chiaro effetto sia sul microbioma intestinale che sulla risposta al vaccino.

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Pertanto, il nostro studio dimostra un importante legame tra il microbioma intestinale e la risposta immunitaria a un vaccino SARS-CoV-2 basato su mRNA. Vorremmo sottolineare la necessità di continuare la ricerca per comprendere queste complesse interazioni e le potenziali applicazioni nella pratica clinica. La scoperta potrebbe svolgere un ruolo importante nello sviluppo di strategie future per migliorare i vaccini, ad esempio modificando il microbioma utilizzando i probiotici. Ciò può essere particolarmente importante nei gruppi target con una scarsa risposta immunitaria alla vaccinazione, come i pazienti immunocompromessi e gli anziani.