Secondo la giunta militare, uno degli attacchi è stato effettuato contro una barca sul fiume Niger vicino alla città di Timbuktu. Il secondo attacco è avvenuto contro una base militare a Pamba, situata a valle nella regione di Gao. Secondo il comunicato, l’atto è stato rivendicato da un’organizzazione estremista islamica, la JNIM, legata al movimento terroristico Al-Qaeda.
Il governo militare maliano ha dichiarato che le sue forze, in risposta agli attacchi, hanno ucciso circa 50 aggressori.
La barca stava viaggiando su una rotta tra le città lungo il fiume Niger e, secondo quanto riferito dalla compagnia di navigazione, è stata attaccata da “almeno tre missili” che hanno preso di mira i motori. Il fiume è un’importante via di trasporto nella regione, dove le infrastrutture stradali sono scarse e non ci sono ferrovie.
Venerdì inizieranno tre giorni di lutto nazionale in onore dei defunti.
Nel giugno di quest’anno, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha votato una risoluzione per porre fine alla missione decennale di mantenimento della pace MINUSMA in Mali.
Gli sforzi di pace delle Nazioni Unite in Mali sono iniziati nel 2013 per impedire ai jihadisti di prendere il controllo del paese. Ma il rapporto del Mali con le Nazioni Unite si è deteriorato drasticamente dal 2020, quando la giunta militare ha preso il potere con un colpo di stato. Da allora, il Mali si è sempre più rivoltato contro la Russia, e il regime ha ingaggiato le forze russe Wagner per combattere l’estremismo islamico.
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