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Udienza del Papa: l’amore di Dio è irresistibile

Udienza del Papa: l’amore di Dio è irresistibile

Papa Francesco ha continuato mercoledì la sua catechesi sul tema della discriminazione davanti al grande pubblico, affermando che la discriminazione avviene anche quando non la prevediamo, e che nella discriminazione sentiamo l’amore “irresistibile” di Dio.

Charlotte Smedes – Città del Vaticano

Nella sua serie di insegnamenti sul tema del discernimento, papa Francesco ha notato mercoledì che chiunque abbia seguito gli insegnamenti della fede fino a questo punto potrebbe pensare “quanto è complicato il discernimento!”

A questa possibile confusione il Papa ha risposto dicendo: «In effetti, la vita è complessa e se non impariamo a leggerla, rischiamo di sprecare la nostra vita, vivendola con strategie che finiscono nella nostra frustrazione».

La discriminazione è costante

Papa Francesco ha ricordato il primo catechismo in cui diceva che ognuno di noi discerne costantemente le cose semplici, come “se vogliamo fare qualcosa o no”, ha aggiunto.

“La vita ci offre sempre delle scelte, e se non prendiamo decisioni consapevoli, la vita alla fine fa delle scelte per noi e talvolta ci porta dove non vogliamo andare”, ha spiegato il papa.

La distinzione non si fa da soli

Il discernimento «non si fa da soli», ha proseguito il Papa, e in quest’ottica il Catechismo di oggi si è soffermato su alcuni punti che possono «facilitare questa pratica indispensabile della vita spirituale».

Ha esordito rilevando che il discernimento attraverso la Parola di Dio e gli insegnamenti della Chiesa è uno dei mezzi primi e indispensabili.

«Ci ​​aiutano a leggere ciò che sta accadendo nel nostro cuore, a imparare a riconoscere la voce di Dio e a distinguerla da altre voci che sembrano competere per la nostra attenzione, ma alla fine ci confondono», ha spiegato il Papa, aggiungendo che la la voce di Dio è la voce di Dio. Voce non imposta. “È discreto e rispettoso e per questo crea la pace. Solo nella pace possiamo andare in profondità in noi stessi e conoscere i veri desideri che il Signore ha posto nei nostri cuori”.

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Per il credente, ha proseguito il Papa, «la Parola di Dio non è solo un testo da leggere», ma piuttosto una «presenza viva» e questo rapporto affettivo con la Bibbia ci porta a vivere un rapporto affettivo con il Signore Gesù.

Si tratta, ha fatto notare il Papa, di “un altro aiuto indispensabile che non va dato per scontato”.

Papa Francesco ha poi spiegato che spesso possiamo avere una visione distorta di Dio, credendolo un giudice scontroso e severo, pronto a coglierci sul fatto. “Al contrario, Gesù rivela un Dio pieno di misericordia e di tenerezza verso di noi, disposto a sacrificarsi per noi”.

Signore come amico

Papa Francesco ha poi descritto la nostra vita con il Signore come un rapporto con un amico che cresce giorno dopo giorno. Ha spiegato che “l’amicizia con Dio può cambiare il cuore”, mentre “la pietà è uno dei grandi doni dello Spirito Santo che ci dà la capacità di riconoscere la paternità di Dio”.

“Abbiamo un Padre tenero e tenero che ci ama e ci ha sempre amati. Quando sperimentiamo questo, i nostri cuori si sciolgono, le nostre paure si dissolvono e i nostri sentimenti di indegnità svaniscono. Questo amore è irresistibile”.

Realizza l’opera di salvezza di Dio

Concludendo il suo insegnamento, Papa Francesco ha osservato che la Liturgia delle Ore apre i momenti più importanti della preghiera quotidiana con questa invocazione: «Dio, vieni in mio aiuto. Signore, affrettati alla mia salvezza».

“Dio aiutami!” Perché non posso andare avanti, non posso amare, non posso vivere… «Questa chiamata alla salvezza è la preghiera che viene dal profondo del nostro essere», ha sottolineato il Papa, e l’oggetto del discernimento è «riconoscere la salvezza». Dio sta operando nella mia vita”.

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“Mi ricorda che non sono mai solo e che se faccio fatica è perché la posta in gioco è alta. Con questi strumenti che il Signore ci dà, non dobbiamo avere paura”.