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Sfide continue per l'industria della moda |  Giornale naringslevita

Sfide continue per l'industria della moda | Giornale naringslevita

La sfilata milanese ora spera in una nuova ripartenza dopo la pandemia. Foto d'archivio. Foto: Luca Bruno/AP/TT

Economia (TT)

Sono tornati anche modelli, creativi di alta moda e paparazzi. Ma con la Settimana della Moda di Milano in corso, ci sono sfide continue che l’industria della moda deve affrontare.

Sul posto si trovano le case di moda Fendi, Giorgio Armani e Gucci. Anche la Ferrari, famosa per le sue auto sportive rosse, è presente per presentare una nuova linea di abbigliamento.

Quando la sfilata di Milano inizierà questa settimana, sarà la prima volta nella vita reale dall'epidemia di coronavirus, il che significava che dovevano tenere le sfilate in formato digitale.

Il nuovo inizio crea anche speranza nella regione. Il Nord Italia, insieme a Milano, era una delle regioni più vulnerabili d’Europa quando la pandemia colpì nel 2020 con il bilancio delle vittime in drammatico aumento.

Vetrina

Milano, una delle capitali mondiali della moda, ospita dagli anni '50 la Settimana della Moda, che si tiene due volte l'anno: a febbraio/marzo e a settembre/ottobre. Oltre ad essere una vetrina per gli stilisti e i negozi di moda del paese, genera anche molte entrate per la città.

Carlo Cappassa, presidente della Camera di commercio del Paese, ha dichiarato prima dell'inizio all'AFP che c'erano chiari segnali di ottimismo e che tutti si stanno dirigendo verso la ripresa nel 2022, anche se permangono alcune incertezze.

Sfide continue

Si prevede che il fatturato dell’industria della moda in Italia raggiungerà quest’anno gli 83 miliardi di euro. Certo, è superiore del 20,9% rispetto allo scorso anno, ma è comunque molto inferiore rispetto a prima della pandemia.

Un’altra sfida è che il gruppo di clienti cinesi, così importante per il settore, non sarà presente a causa delle restrizioni sui viaggi. Tuttavia, per incentivare il turismo, le autorità hanno consentito l'ingresso anche a persone che possono esibire vaccinazioni non previste dall'Unione europea, si legge nell'agenzia di stampa russa Sputnik.

Tobias Osterberg/TT

L'azienda italiana Prada presenta la sua collezione in connessione con una precedente sfilata di moda a Milano. Foto d'archivio. Fotografia: Luka Brunov/AP/TT

fatti

Nella primavera del 2020, il Nord Italia è diventato l’epicentro dell’epidemia in Europa dopo la diffusione delle infezioni nelle stazioni sciistiche alpine.

Il numero di decessi è aumentato notevolmente in Italia, che ha attuato diversi blocchi totali della società nel tentativo di fermare la diffusione dell’infezione.

Il 23 febbraio il Paese ha registrato più di 153.000 morti dopo lo scoppio dell’epidemia.

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