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La malattia di Alzheimer viene diagnosticata precocemente con esami del sangue e intelligenza artificiale

– Il nostro algoritmo si basa sull’analisi del sangue del cordone fosforescente e del gene pericoloso per il morbo di Alzheimer, nonché su un test di memoria e capacità esecutiva. Abbiamo ora sviluppato uno strumento online per calcolare il rischio individualizzato di sviluppare la malattia di Alzheimer in una persona con lievi difficoltà di memoria entro quattro anni, afferma Sebastian Palmqvist, primo autore dello studio, professore associato presso l’Università di Lund e primario del dipartimento. Memoria, Ospedale universitario di Skåne.

Tra il 20 e il 30% dei malati di Alzheimer riceve una diagnosi errata in cure specialistiche e in cure primarie la diagnosi è più difficile. Misurando le proteine ​​tau e beta-amiloidi con un test del fluido posteriore o una scansione con fotocamera PET, la diagnosi può essere migliorata, ma i metodi sono costosi.

Un gruppo di ricerca dell’Università di Lund sta ora dimostrando che una serie di test relativamente semplici può essere utilizzata per la diagnosi precoce e sicura della malattia di Alzheimer. Lo studio svedese Biofinder ha esaminato 340 persone con lievi difficoltà di memoria ei risultati sono stati successivamente confermati in uno studio nordamericano su 543 persone.

Un semplice esame del sangue, che misura un diverso tipo di proteina tau e un gene di rischio per la malattia di Alzheimer, e tre test cognitivi che richiedono dieci minuti per essere completati, possono prevedere più del 90% delle persone che svilupperanno la malattia di Alzheimer entro quattro anni.

Può essere utilizzato nei paesi in via di sviluppo

Oltre all’elevata precisione, un altro vantaggio è che l’algoritmo è stato sviluppato per l’uso in cliniche senza strumenti di misurazione specializzati.

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Al momento, l’algoritmo è stato testato su pazienti che vengono esaminati nelle cliniche della memoria. La nostra speranza, afferma Sebastian Balmqvist, è che possano essere convalidati e utilizzati nelle cure primarie e anche fare la differenza nei paesi in via di sviluppo dove le risorse sanitarie specialistiche sono più limitate.

Strumenti diagnostici più semplici per la malattia di Alzheimer dovrebbero anche essere in grado di facilitare lo sviluppo di farmaci che rallentano la malattia.

Quando si parla di malattia di Alzheimer, è difficile reclutare le persone giuste per provare i farmaci in modo fattibile ed economico. L’algoritmo consente di reclutare persone che hanno già l’Alzheimer in una fase iniziale della loro malattia, perché i nuovi farmaci hanno maggiori possibilità di rallentare la progressione della malattia, afferma il professor Oscar Hanson.