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Il deterioramento cognitivo nella psicosi di nuova insorgenza varia ampiamente da individuo a individuo

Il deterioramento cognitivo nella psicosi di nuova insorgenza varia ampiamente da individuo a individuo

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Ritratto di Maria Lee: ritratto privato

Cosa mostra il tuo post?

I risultati dello studio confermano che il deterioramento cognitivo esiste già in una fase iniziale del decorso della malattia, prima che inizi il trattamento farmacologico, ma mostrano per la prima volta che questo deterioramento varia notevolmente da individuo a individuo. Rispetto al gruppo di controllo non psicotico, il gruppo di pazienti presentava una varianza fino al doppio per quanto riguarda i compiti cognitivi, come mantenere l’attenzione, imparare cose nuove e agire rapidamente.

Perché i risultati sono così importanti?

È già noto che gli individui con malattia psicotica a livello di gruppo sperimentano un deterioramento cognitivo prima o in relazione alla malattia. È stato anche dimostrato che le difficoltà cognitive svolgono un ruolo importante nel deterioramento funzionale sperimentato da molte persone con psicosi. Molti di coloro che lavorano nell'assistenza di popolazioni di pazienti sono consapevoli che i problemi cognitivi possono variare notevolmente tra individui diversi, ma ciò non è stato dimostrato in modo sistematico prima. I risultati dimostrano chiaramente l’importanza della valutazione individuale della cognizione nei pazienti con psicosi, al fine di identificare quelli che hanno più bisogno di aiuto e supporto e di contribuire allo sviluppo di approcci di medicina di precisione nella cura della psicosi.

Come è stato condotto lo studio?

Per prima cosa abbiamo condotto una ricerca bibliografica, identificando tutti gli studi che esaminavano la cognizione nelle persone con psicosi di nuova insorgenza, anche prima che fosse loro permesso di provare il trattamento con farmaci antipsicotici. In totale, abbiamo trovato 50 studi che includevano 2.625 persone con psicosi e 2.917 persone nel gruppo di controllo. Successivamente, abbiamo condotto meta-analisi in cui abbiamo prima esaminato le differenze nei punteggi medi dei test tra i gruppi, e poi esaminato la differenza nella varianza individuale tra i gruppi utilizzando un metodo chiamato coefficiente di varianza. In altre parole, abbiamo cercato di capire se la prevalenza dei punteggi dei test cognitivi fosse diversa nei pazienti come gruppo rispetto ai soggetti di controllo come gruppo.

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Qual è il prossimo passo nella tua ricerca?

Vogliamo ora cercare di comprendere meglio la prevalenza del deterioramento cognitivo indagando come si svolge lo sviluppo nel tempo, ad esempio, se determinati gruppi condividono le stesse traiettorie di sviluppo nelle prestazioni cognitive e se in tali casi hanno altri fattori in comune. Inoltre, indaghiamo i meccanismi biologici alla base dei problemi cognitivi. L’obiettivo a lungo termine della ricerca è consentire lo sviluppo di nuove opzioni terapeutiche, che possano essere offerte in una fase iniziale alla persona che ne ha più bisogno.

Lo studio è stato condotto in collaborazione tra il Karolinska Institutet e l'Università di Uppsala, con il Consiglio svedese della ricerca come principale finanziatore.