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Ora l’Italia vota: i nazionalisti di destra dovrebbero raggiungere la vittoria

Ora l’Italia vota: i nazionalisti di destra dovrebbero raggiungere la vittoria

Dalle elezioni italiane del 2018, le crisi si sono susseguite e il Paese ha avuto un totale di tre formazioni di governo compromesse.

Il Movimento Cinque Stelle (M5S) è stato il partito più numeroso alle elezioni, ma ha avuto difficoltà a trovare cooperazione e alla fine ha accettato di formare un governo con la Lega di estrema destra. Poi è diventato presidente del Consiglio il professore di diritto apartitico Giuseppe Conte. Al governo, l’opinione pubblica si è spostata a favore della Lega. Quando la Lega ha minacciato di licenziare Conte nell’agosto 2019, ha scelto di dimettersi.

Il M5S si è invece unito al Partito socialdemocratico (PD) e a due piccoli partiti di sinistra in un nuovo governo, sempre sotto la guida di Giuseppe Conte. Nel gennaio 2021 le polemiche sulla gestione della pandemia hanno portato al ritiro di un partito minore dalla coalizione, anch’essa crollata.

In quella situazione, il presidente Sergio Mattarella si è rivolto a un funzionario rispettato, l’ex presidente della Banca centrale europea (BCE) Mario Draghi, e gli ha chiesto di formare un governo di unità. Draghi ha portato con sé tutta una serie di partiti: M5S, Lega, PD, Forza Italia, Italia Viva e alcuni partiti minori.

Nel luglio di quest’anno, il M5S è andato contro il resto dei partiti al governo su un importante pacchetto di aiuti per la pandemia, portando al crollo della coalizione e alle dimissioni di Mario Draghi. Guida un governo di transizione fino alle nuove elezioni del 25 settembre.