Nero Wolf, detective privato va in onda su Yle Teema il venerdì alle 19.20, in replica il sabato alle 15.40.
Scrittore poliziesco americano Rex Stout Pubblicò il suo primo libro sul detective privato Nero Wolfe nel 1934 e riuscì a scrivere un totale di 33 romanzi della serie. Nella serie televisiva italiana in otto parti, su un prolifico detective e il suo assistente, l’azione si svolge a Roma anziché a New York, con Wolfe che viene mostrato in conflitto con il capo dell’FBI.
L’anno è il 1959 quando Lupo (Francesco Panovino) esce goffamente da un’auto italiana troppo piccola per occupare la sua nuova casa e ufficio. In ordine di priorità: viene a sapere che in casa è avvenuto recentemente un omicidio e inizia a cercare un cuoco adatto.
Nero Wolfe è il burbero, reticente e reticente Poirot. Non gli piacciono le persone, soprattutto gli esemplari di sesso femminile. Preferisce il cibo, la birra e le orchidee. E casi che può risolvere stando seduto sulla sua sedia da ufficio gonfiata. Il gioco di gambe è gestito dall’assistente Archie Goodwin (Pietro Sermonti).
Tutti i personaggi della serie sono eccessivamente caricaturali – le donne sono intense o seducenti al punto da risultare fastidiose – ma è anche divertente. Tutti sono semplicemente così sciocchi che diventa davvero comodo.
L’esagerazione riguarda anche l’aspetto, il tono della voce e il linguaggio del corpo. Se il vassoio cade improvvisamente, ciò avviene con un tonfo e uno schianto, se l’inserto del giornale è impolverato, si avverte una tosse pronunciata. Lo spettacolo si adatta bene al momento in cui si svolge l’evento. Quasi si dimentica che la serie è stata prodotta nel 2012 dalla RAI, azienda statale italiana.
Nel primo episodio il mistero dell’omicidio è abbastanza complesso, ma questa non è una serie nella quale si corre il rischio di farsi coinvolgere. La tensione è bassa e gli episodi di circa un’ora e mezza sono chiaramente questioni chiuse. È un intrattenimento ben fatto e amato per le serate pigre.
Punto bonus per l’italiano – puoi sempre prendere qualcosa – e un altro per il cibo ispirato. Senza conoscere prima l’Inquisitore, ci si può rendere conto che egli appartiene specificatamente a Roma.