Mancini, Ancelotti e altri: Il successo degli allenatori di calcio italiani nel mondo

La scuola italiana è quella che ha aperto il mondo del calcio. letteralmente. Se i risultati impongono un’attenta riflessione all’intero movimento nazionale, è anche vero che oggi sono gli alenatori di casa nostra resta un punto di riferimento imprescindibile in tutto il mondo.

Solo prendendo in considerazione le selezioni nazionali o i campionati di prima divisione, sono dieci gli allenatori italiani che continuano a insegnare calcio e vengono classificati come gli uomini giusti per lanciare progetti più o meno ambiziosi. Il numero assoluto è sempre Lui, Carlo Ancelotti: campione di tutto in Italia e nel mondo, murale omaggio ricevuto all’Università di Parma, ha vissuto l’ultima stagione al Real Madrid prima di diventare commissario tecnico del Brasile. .

Il menu è piuttosto vario e attraente. Sarebbe ad esempio in Croazia se gareggiasse per la prima parte della Turchia sotto Vincenzo Montella: il “jet” privato turco è tornato con entusiasmo e appetito all’Ersad Adana Demirspor, il cui risultato è stato il 21 settembre ed è stato nominato per il Tecnico Commissario. Un’ambizione nazionale che punta a creare un progetto che decolli e riesca a portare la Turchia a diventare campione d’Europa che organizza con l’Italia nel 2032. Ma non sono solo questi i giorni in cui Montella ha esordito.

La prima volta che Paulo Negro dell’Uganda ha preso il controllo del Mali ad Amishfuli. Se quest’anno verrà affidato a Stefano Cosin, che concluderà il biennio di direttive sudsudanese, inizierà dopo le Nuove Comore: la sua prima apparizione alla guida di Capo Verde da allora.

Vai in Africa e in Asia dove scoprirai tu stesso ogni giorno che ci sono altri popoli in una visione del tutto iniziale, dove il corso di Guglielmo ti guida in Laos e cosa dovrai decidere un giorno per andare avanti nel futuro dopo solo pochi mesi di guida. Gli Under 23 non sono entrati in prima squadra. Lui oggi ha invece pareggiato contro il Nepal, guidato guarda caso da un altro italiano: Vincenzo Annese.

Cosa ha da offrire questo Paese? Ebbene, nei sempre riflettori di Sarano oltre a Roberto Mancini, è riuscito in modo incontrovertibile per amore della panchina dell’Arabia Saudita e di Domane in Campo a controllare la Nigeria.

L’unico Nato in Italia è Domenico Tedesco, CT del Belgio. Italianizzando tutte le influenze e scoprendo un autentico totem in Ungheria e Marco Rossi, la persona che dieci anni dopo ha risposto al glamour del calcio a tutti i livelli. Capolaforo è stabilito con l’Albania dal 2020 Gianni De Biasi e CT dall’Azerbaigian. Mentre Michele Marcolini siede sulla panchina di Malta per un anno, sostituendo un altro tecnico italiano come Davis Mangia. In Slovacchia c’è ancora Francesco Calzonia il commissario tecnico. Mentre si vive un’esperienza di vita diversa dalle altre, Francesco Moreiro, Ct Daily Maldives.

Ci sono poi le panchine di club, la presenza italiana a Piantina mondiale accontenta tutti, una lista infinita e difficile di tournée, oltre a tutelare esclusivamente tutte le categorie collettive. Nell’ordine rigoroso dell’alfabeto nazionale: in Albania Gigi Di Biagio è il mentore della Dinamo Tirana, in Francia nell’unica Lega 1 francese ci sono Francesco Farioli a Nizza, Fabio Grosso a Lion, in Inghilterra non si parla degli altri come il Brighton Di Roberto dello Zerbe, in Lituania è a un solo punto dal titolo di Gino Lettieri con il suo Panevezis. E ancora in Macedonia sono tutte le guide di Brera Strumica cè Giovanni Valenti, a Malta, Tornato attaché Enzo Potenza sulla Pancina del Valletta Rajinjendu Cosciano Zori (Hamrun Spartans), Giovanni Tedesco (Birkirkara) e Mauro German Camoranesi (Floreana), in Romania resistente . Andrea Mandorlini (Cluj) e Cristiano Bergodi (Rapid Bucarest) In Moldavia hanno completato l’avventura di Roberto Bordin guidato dallo sceriffo Tirapsol.

Occhi puntati infine anche sulla Major League Soccer: Vanni Sartini è il mentore dei Vancouver Whitecaps, mentre Charlotte ha nominato Christian Lattanzio allenatore ad interim. Attraverso la trascurata Arabia Saudita qualche buona stabilità è arrivata dopo l’esperienza di Fabio Viviani, Ora Alinatori del Hata.