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L'Italia non ha bisogno di pagliacci come Immobile

L’Italia non ha bisogno di pagliacci come Immobile

Giocare l’Italia in semifinale ha senso vista la forma che la squadra ha mostrato negli ultimi anni. La generazione d’oro del Belgio non ha mai vinto nulla. L’opportunità c’è ancora, ma forse è il momento di provare qualcosa di nuovo.

L’Italia è un paese con il miglior cibo, ottimo vino, belle piazze, costumi adeguati, i migliori oli d’oliva e i grandi padiglioni della storia. Un paese con origini e cultura che la maggior parte degli altri paesi può solo sognare.

Il Ciro Immobile ospita la Torre Annunziata, appena fuori Napoli e vicino a Pompei. La città scomparsa con la famosa eruzione vulcanica quasi 2000 anni fa.

Prima di allora, i ribelli della regione hanno combattuto contro l’Impero Romano. Naturalmente, le cose alla fine andarono storte e la vendetta del regno era la norma. cancellazione, esecuzione, ecc.

Con questo sangue che scorre nelle sue vene, si potrebbe pensare che Immobile possa provare un po’ di rispetto per l’eredità che ha dovuto portare avanti.

Lo spettatore in porta dell’Italia mentre Willowie mente sperando di tirare un calcio di rigore dovrebbe essere severamente punito. Sarebbe meglio usare la tecnologia VAR per eliminare efficacemente questo risentimento piuttosto che misurare il mignolo di un giocatore per determinare se l’unghia potrebbe essere un fuorigioco.

Quello che mi preoccupa di più è che l’Italia era così buona da non dover ricorrere a questo tipo di ladro. Che l’Italia di Roberto Mancini sia diventata una macchina vincente da abbinare a un gioco altrettanto elegante ed efficiente con Pelegon come Immobile è fuori di ogni critica.

Nel calcio italiano tutto è subordinato al risultato, ma a tutto devono esserci dei limiti. Comincia a capire che durante i suoi anni di Immobile a Dortmund nessuno dei suoi compagni di squadra lo ha invitato a cena.

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Fa parte della natura del gioco che gli italiani cadano dagli ultimi minuti come pini. Tutte le squadre che guidano la sfida lo fanno. Anche la Finlandia non è una gradita eccezione lì.

L’Italia era decisamente più organizzata e preparata del Belgio. Il Belgio, nonostante la sua generazione d’oro, calpesta subito. Roberto Martinez era un tempo un nuovo tifoso della Premier League e aveva più distinzioni tattiche rispetto a Boris Johnson che indossava magliette pastello nel suo guardaroba, ma ora tutto sembra essere lavato in acqua con un’altissima percentuale di cloro.

Martinez è fermo da tempo e questo Belgio merita un nuovo allenatore con nuove angolazioni. Il telaio con Lukaku e De Bruyne in testa è ancora così buono che si può sicuramente contare sulla squadra per il Mondiale in Qatar 2022.

Testa a terra con Martinez. Le semifinali del Mondiale 2018, i quarti di finale dell’Unione Europea dopo tre anni. Il Belgio giocherà questa finale e non tornerà a casa quando la festa sta per iniziare.

Ora è il momento per la Federcalcio belga di rispondere. Nel novembre 2022 viene implementato. Poi arriva l’ultima possibilità per questa generazione belga.

E, naturalmente, si spera da qualche parte nel profondo che Kevin De Bruyne decida la finale della Coppa del Mondo e poi con un tiro lungo che colpisce l’obiettivo attraverso i file di Immobile.

Jonas von Wendt
Reporter