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L’Italia è fortemente dipendente dal gas russo, nonostante le proprie risorse di gas

L’Italia è fortemente dipendente dal gas russo, nonostante le proprie risorse di gas

Il sole estivo è già in Italia. Ma in un paese che dipende molto dal gas, c’è un’emergenza intorno all’energia. L’Italia importa il 95 per cento del proprio gas, il 42 per cento del quale proviene dalla Russia.

Recentemente è stato concluso un nuovo accordo per la fornitura di tre miliardi di metri cubi di gas all’anno con l’Algeria. Tuttavia, copre solo una frazione dei 76 miliardi di metri cubi di consumo di gas dell’Italia all’anno. Nuovi accordi gas sono inoltre in corso di firma con Congo, Angola e Qatar.

– Questa è follia. Ora dipendiamo dai nuovi paesi, che spesso sono riluttanti a perseguire sia la democrazia che la stabilità politica, afferma il sindaco di Ravenna Michele De Pascale.

Sospetta pressioni straniere

La città è una delle città portuali più grandi d’Italia e dispone di numerosi distributori di benzina al largo e lungo l’intera costa adriatica. L’Italia ha gas sottomarino e terrestre, ma dei 1.298 siti di estrazione del gas, 752 sono ora inattivi.

– Si potrebbe sospettare che ci sia una forte pressione da parte di potenti azionisti stranieri per distruggere il nostro settore del gas e iniziare a importare più oggetti di valore dall’estero, afferma Michael de Pascal:

– Oggi, a causa delle decisioni completamente sbagliate in materia di energia che il nostro Paese ha preso negli ultimi 20 anni, ci troviamo di fronte a grandi difficoltà. De Pascal afferma che se la Russia controlla il flusso di gas, tutta la nostra industria sarà paralizzata.

Ci incontriamo nel suo ufficio nel caldo opprimente, dal momento che il governo italiano non permette di stare al chiuso al freddo dal 1 maggio a 27 gradi, per risparmiare energia, che chiama “Funzionamento Termostato”.

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– Il sindaco dice che saremo costretti a congelare al chiuso questo inverno.

Necessità di investire in fonti energetiche sostenibili

Mentre poi navighiamo a breve distanza dalle spiagge intorno a Ravenna, passiamo davanti a diversi grandi distributori di benzina che sono stati abbandonati. Il governo Conte ha deciso di chiudere la maggior parte dell’estrazione di gas nazionale nel 2019. Questa decisione avrebbe dovuto essere riconsiderata dopo 18 mesi, ma poi quel governo è caduto e dopo non è successo nulla.

30 anni fa l’Italia estraeva 20 miliardi di metri cubi di gas all’anno. L’anno scorso, a causa della chiusura dei siti, hanno prodotto meno gas di prima, solo 3,3 miliardi di metri cubi.

– Investiremo sicuramente in fonti energetiche sostenibili. Ma ci vorrà tempo, molto tempo. Fino ad allora dovremmo essere liberi di investire nella nostra produzione di gas, afferma il sindaco de Pascal.