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Il team SVT ha lasciato l’Afghanistan: “Sia sul punto di essere sconfitto”

Da quando i talebani hanno catturato la loro prima capitale provinciale, ci sono voluti solo nove giorni prima che potessero spingere il presidente Ashraf Ghani a fuggire e prendere il controllo della capitale afgana, Kabul.

Mentre la gente cercava disperatamente di fuggire lì, il corrispondente di SVT per il Medio Oriente Samir Abu Eid e il fotografo Salem Al-Sabbagh sono andati lì.

– Quando siamo arrivati ​​domenica mattina, abbiamo appreso che i talebani avevano circondato Kabul e che avrebbero potuto venire. Tutti pensavano che ci sarebbe voluto del tempo, ma quando siamo andati in città per sporgere denuncia, si sono sentiti degli spari. La gente è andata nel panico e ci è giunta l’informazione che i talebani avevano catturato Kabul, dice Samir Abu Eid.

“Aggressivo e minaccioso”

Lui e Salem al-Sabbagh sono rimasti e hanno descritto il corso degli eventi per diversi giorni prima di dirigersi all’aeroporto per lasciare il paese.

– Lì abbiamo dovuto passare attraverso alcuni posti di blocco istituiti dai talebani. Era molto spaventoso, perché erano molto aggressivi e spaventosi.

L’aeroporto internazionale di Kabul è l’unica via d’uscita possibile dall’Afghanistan da quando i talebani hanno preso il controllo del paese e hanno iniziato a controllarne i confini. La disperazione di lasciare il Paese ha spinto centinaia di afgani a rifugiarsi all’aeroporto, e diverse persone sarebbero morte durante la rivolta.

– Stavamo per essere colpiti noi stessi. Era disgustoso vedere come picchiavano i normali afgani che volevano entrare nell’aeroporto. Samir Abu Eid dice che poiché avevamo passaporti svedesi, siamo riusciti ad arrivare all’aeroporto.

Vogliamo essere lì e dirtelo.

Mercoledì, la squadra SVT è stata evacuata su un aereo da trasporto militare britannico. Dopo circa tre ore di volo, sono atterrati a Dubai e presto si recheranno nel Regno Unito.

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Anche se sarebbe bello lasciare l’Afghanistan, Samir Abu Eid insiste che è stata la decisione giusta quella di andarci.

– Come giornalista e reporter, vuoi essere sul posto e riferire su questo sviluppo storico. Certo, sappiamo che ci sono dei rischi. Senti un po’ di ansia e paura. Ma non volevamo che ci fermasse e pensavamo che valesse la pena rischiare ed essere gli occhi e le orecchie degli spettatori e raccontare alla casa quello che stiamo vedendo, dice.

Sulla stessa strada la direttrice estera di SVT Pia Bernhardson:

– Sono passati 20 anni di massicci sforzi militari, politici ed economici per impedire il ritorno dei talebani, e così fanno e tutto sta cadendo come un castello di carte. È un lavoro giornalistico semplice, e poi vogliamo essere lì e avere voce in capitolo, dice su Korrenspondenterna Live.

Il fatto che i talebani avrebbero catturato Kabul lo stesso giorno in cui la squadra è atterrata non era qualcosa che SVT si aspettava.

Né gli Stati Uniti, la NATO o il governo svedese. Nessuno lo fa, direi. Ha sorpreso tutti, e anche noi”, afferma Pia Bernhardson.