TecnoSuper.net

Informazioni sull'Italia. Seleziona gli argomenti di cui vuoi saperne di più

Gli ingegneri creano la prima batteria a CO2 al mondo

Gli ingegneri creano la prima batteria a CO2 al mondo

La prima batteria al mondo a CO2 è stata sviluppata da ingegneri italiani. Ora hanno ricevuto 700 milioni di corone svedesi da Bill Gates e prestiti dall’UE per realizzare una batteria che utilizza anidride carbonica. Gli impianti dotati di batterie giganti agli ioni di litio e CO2 hanno la stessa capacità.

Gli ingegneri dell’azienda italiana Energy Dome hanno sviluppato la tecnologia per la prima batteria al mondo ad anidride carbonica. Durante la conferenza COP28 è apparso chiaro che l’Unione Europea avrebbe speso 60 milioni di euro, circa 700 milioni di corone, per sviluppare la batteria su scala più ampia. Lo dice La Nazione e molti altri media. Il denaro proviene dalla Breakthrough Energy Catalyst, fondata da Bill Gates, e dalla Banca europea per gli investimenti, e la costruzione inizierà l’anno prossimo.

La prima batteria a CO2 sarà costruita fuori Otana, sull’isola italiana della Sardegna. Un impianto di stoccaggio dell’energia ha la stessa capacità degli impianti agli ioni di litio o LFP. Quantitativamente, l’anidride carbonica offre una densità energetica significativamente più elevata rispetto alle batterie agli ioni di litio, anche se il confronto è debole, ma l’utilizzo dell’anidride carbonica come mezzo di stoccaggio dell’energia richiede molte attrezzature.

Secondo i ricercatori, la tecnologia è più economica delle batterie agli ioni di litio. La tecnica è tanto intelligente quanto semplice. La batteria utilizza un sistema termodinamico in cui il gas CO2 viene compresso in forma liquida e immagazzinato ad una pressione di 70 bar.

Il sistema è costituito da un serbatoio di grande volume contenente CO2 in forma gassosa, che nella foto può essere visto come una tenda. Dal serbatoio sfuso, il gas viene trasportato a un compressore dove l’anidride carbonica viene compressa utilizzando l’elettricità. Quando viene compresso si riscalda e il calore viene immagazzinato in uno scambiatore di calore, mentre il gas viene inviato a serbatoi sotto pressione.

READ  Un’icona italiana e una trappola di valori

La CO2 liquida immagazzinata può essere rilasciata e riscaldata utilizzando uno scambiatore di calore. Quando si trasforma in gas, l’energia viene rilasciata per azionare una turbina a vapore e generare nuova elettricità. Il blocco di CO2 che azionava la turbina veniva restituito al serbatoio.

Questo sistema non richiede metalli delle terre rare e la densità di energia è molto elevata. Un chilogrammo di CO2 liquida pressurizzata ha un contenuto energetico di 66,7 kWh di elettricità. Ha le stesse dimensioni di una normale batteria per auto elettrica. Si dice che il suo costo sia inferiore del 50-60% rispetto a una normale batteria. Lo svantaggio è che le perdite energetiche sono maggiori rispetto a quelle di una batteria tradizionale, dove vengono utilizzati 100 kWh di elettricità e dall’impianto di accumulo si possono ottenere 75 kWh. Le batterie agli ioni di litio o LFP possono avere un’efficienza del 90-93%, anche se si degrada nel tempo.
Per saperne di più: