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Alla scoperta della spesa: il documentario cattura l’arte italiana morente

Scritto da Rollo Rose

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Trovare il fungo che perde il suo prezioso profumo entro una settimana è il sostentamento di un piccolo gruppo di anni ’80 e ’90 catturato venerdì nel documentario “The Truffle Hunters” destinato alle sale.

“È un tipo unico di comunità fiabesca che non sembra far parte di questo mondo moderno in molti modi”, ha detto Michael Dwight, co-regista del film.

In scene che ricordano i dipinti dei maestri italiani, i cacciatori di cibo vagano per i boschi con i loro cani, addestrati per quattro anni alla ricerca dell’oro commestibile tra le radici delle querce ad alto fusto.

I tartufi, che sembrano minuscole rocce, vengono testati e scambiati con acquirenti e venditori in un settore, con una stima del valore annuale che crescerà fino a quasi 6 miliardi di dollari in tutto il mondo nei prossimi due decenni. Gli agricoltori hanno avuto un successo limitato e hanno cercato di coltivarli.

Il film è nato dalle visite separate di Duke e del co-regista Gregory Kershaw in Piemonte, dove si è innamorato della sua bellezza.

Dopo aver appreso del dipartimento di storia, si sono immersi tra la gente del posto per tre anni prima delle riprese.

“La cosa più notevole per noi era quanto fossero ricche le loro vite, quanto fossero felici, come sembrava avessero questa saggezza”, ha detto Kershaw, avendo un rapporto con la natura.

Quando i nativi parlano italiano, preferiscono il dialetto piemontese, con alcuni che sostengono che sia una lingua separata.

“Non contiene solo parole, ma cultura, che ha una storia della regione”, ha detto Kershaw. “C’è una sorta di guerra nella lingua in cui è strutturata, quindi quando hanno iniziato a parlare quella lingua, ne è emersa una parte diversa”.

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I registi spesso installano una telecamera con le riprese e la lasciano per ore, permettendo alla storia di svolgersi.

“Ognuno di loro sembrava così tanto come un dipinto del Rinascimento”, ha detto Dwight. “Questo posto ci ha affascinato. Volevamo trascorrere più tempo possibile, e poi, non appena ci siamo resi conto che questo mondo aveva un tale mistero e fascino, abbiamo deciso di filmarlo”.

(Report di Rolo Rose; Scritto da Richard Chang; Montaggio di Rosalba O’Brien)