Secondo l’Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), il rapporto più recente, le persecuzioni e le persecuzioni dei cristiani sono aumentate del 75% nei paesi coperti dal rapporto. Oggi, 23 novembre 2022, il mondo si illuminerà di rosso per indicare questa continua e crescente oppressione.
Bénédicte Cedergren – Città del Vaticano
Istituzione Pontificia Aiuta la chiesa in difficoltà ACS organizza la sua annuale campagna internazionale “Settimana Rossa” per attirare l’attenzione sulla libertà religiosa e sui cristiani perseguitati in tutto il mondo. La campagna si svolge solitamente durante il mese di novembre, quando le chiese e gli edifici ufficiali di tutto il mondo sono illuminati di rosso.
L’idea della “Settimana Rossa” è venuta originariamente dall’ufficio ACN in Brasile, che nel 2015 ha illuminato di rosso l’iconica statua del Cristo Redentore per attirare l’attenzione sulla persecuzione dei cristiani in Iraq. Ispirato da questo, nell’aprile 2016 l’ufficio italiano di ACN ha illuminato di rosso la Fontana di Trevi.
Il 16 novembre è stato pubblicato il rapporto della Fondazione.Perseguitati e dimenticati? Rapporto sui cristiani perseguitati per la loro fede nel 2020-2022Possiamo leggere nel rapporto che la persecuzione dei cristiani è aumentata del 75% nei 24 paesi inclusi nel rapporto negli ultimi due anni.
Cristiani in Medio Oriente
In particolare, il rapporto esprime grave preoccupazione per i cristiani in Medio Oriente e nei paesi dove un tempo c’erano fiorenti comunità cristiane che ora rischiano di scomparire del tutto a causa dell’esodo di massa causato dalla guerra, dalle difficoltà economiche, dalla discriminazione e dal fondamentalismo islamico.
Secondo il rapporto, il numero dei cristiani nei territori palestinesi è diminuito dal 18% a meno dell’1% da quando Israele ha dichiarato l’indipendenza nel 1948, a causa delle tensioni e delle difficoltà economiche tra israeliani e palestinesi. Solo negli ultimi due anni, come decine di migliaia prima di loro, più di 5.000 cristiani hanno lasciato le loro case per l’Europa, gli Stati Uniti e il Canada.
Iraq
L'”esodo cristiano” dalla Siria e dall’Iraq è cresciuto in modo esponenziale dalla fondazione dello Stato Islamico, in particolare l’occupazione della Piana di Ninive, culla della cristianità in Mesopotamia: più di 100.000 furono poi costretti a fuggire nei Paesi vicini, ma anche per quanto riguarda gli Stati Uniti, l’Australia o l’Europa.
L’esodo, che si può dire sia iniziato con l’invasione dell’Iraq nel 2003, continua ancora oggi, nonostante la sconfitta dello Stato Islamico (l’ultimo territorio dell’Isis è stato sconfitto in Siria nel marzo 2019 e il 27 ottobre 2022 il suo leader Abu Bakr al-Baghdadi è stato ucciso) a causa della crisi economica, della discriminazione e dell’instabilità politica.
Prima della seconda guerra del Golfo, il numero dei cristiani in Iraq variava da 1 milione a 1,4 milioni. Da allora, il numero è diminuito di almeno il 75%.
Siria
Come in Iraq, la guerra in corso tra il governo di Bashar al-Assad ei suoi oppositori, così come la minaccia del ritorno dello Stato Islamico e la crisi economica in corso hanno costretto sempre più cristiani a lasciare le proprie case.
Prima del 2011 il numero dei cristiani era intorno al 10% e ora il numero è inferiore al 2%. Secondo ACS, la presenza del cristianesimo in Siria è ora in pericolo.
Libano
Come nei Paesi sopra menzionati, anche in Libano le difficoltà economiche e l’instabilità politica hanno spinto i cristiani a lasciare le loro case e il loro Paese. La sola ambasciata canadese a Beirut ha ricevuto più di 10.000 domande di permesso di soggiorno negli ultimi 30 mesi.
Africa
Quando si tratta di altri paesi del mondo, ACN richiama l’attenzione sul terrorismo e sulla violenza che l’accompagna in molti paesi africani, in particolare in Nigeria, dove il gruppo terroristico islamico Boko Haram continua a diffondere il terrore. Più di 7.600 cristiani nigeriani sarebbero stati uccisi per la loro fede tra gennaio 2021 e giugno 2022.
Asia
In Asia, la persecuzione dei cristiani è maggiore nella Corea del Nord, dove la libertà religiosa è stata a lungo soppressa. Anche il nazionalismo religioso rimane una fonte di violenza in paesi come l’India e lo Sri Lanka. Tra gennaio 2020 e giugno 2022, in India sono stati denunciati 710 crimini violenti contro i cristiani, la maggior parte dei quali da parte di nazionalisti indù.
Anche in Egitto e Pakistan, così come in molti paesi asiatici, le ragazze cristiane vengono ancora violentate e rapite con l’obiettivo di costringerle a convertirsi all’islam.
Mercoledì rosso
A causa di questa grave situazione in tutto il mondo, l’Istituzione pontificia invita tutti a riunirsi in preghiera mercoledì 23 novembre e invita le parrocchie a illuminare di rosso le chiese in silenziosa protesta contro la persecuzione dei cristiani.
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