Il volontariato è una delle cose più belle, ha detto il Papa ai membri della FOCSIV ricevuti lunedì 14 novembre in Vaticano, in occasione del suo 50° anniversario.
Katarina Agorelius – Città del Vaticano
Da alcuni giorni la Federazione Cristiana Internazionale Italiana Volontari FOCSIV, Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario, riunita a Roma in occasione del suo 50° anniversario. Lunedì 14 novembre i partecipanti hanno avuto un’udienza con Papa Francesco. FOCSIV è stata fondata nel 1972 per la cooperazione internazionale allo sviluppo, pace, diritti umani e solidarietà e riunisce 94 organizzazioni in più di 80 paesi.
Il volontariato è caratteristico dell’Italia
Ringraziando i suoi ospiti per la loro visita, il Papa ha messo da parte un discorso già scritto e li ha invitati a leggerlo una volta tornati a casa, parlando “dal cuore”.
“Il volontariato è una delle tre cose che ho scoperto in Italia, di te che non ho mai incontrato da nessun’altra parte. Il secondo sono i sermoni delle congregazioni, soprattutto nelle parti settentrionali del Paese, e poi le associazioni che forniscono assistenza finanziaria e sostegno bancario in modo che le persone possano prendere in prestito lì e avanzare – una forma di assistenza finanziaria. Queste sono tre cose tipicamente italiane.
Ce n’è uno fantastico
Il volontariato è una delle cose migliori, ha aggiunto il Papa:
“Perché ognuno sceglie liberamente questo viaggio, è un viaggio verso l’altro, e per raggiungere e portare agli altri. … Si tratta di uscire per incontrare, per dare”.
Incontrarsi per dare
Il Papa si è fatto carico e ha pronunciato queste ultime parole:
“Incontra, dai. Viviamo in una civiltà di contraddizioni. Le guerre sono un grande paradosso, e nessuno dubita che oggi viviamo nella terza guerra mondiale – in un secolo … non impariamo mai una dopo l’altra su un piano globale scala, ma a livello personale… Lei invece propone Un cammino vivibile – una vera risposta cristiana – incontro per risolvere i conflitti e guarire… Lei va incontro a persone che hanno bisogno di aiuto, uomini e donne e un mano tesa per camminare. Non l’uno contro l’altro.
I volontari lo fanno senza stipendio, ha sottolineato il Papa, «non per provvedere a voi, ma per vocazione». “È l’investimento del vostro tempo che rende utile la vita degli altri. Continuate in questo ‘percorso di volontariato’, una delle ricchezze della vostra cultura italiana.
Affrontare i problemi
Anche se sorgono problemi, ha detto il Papa, se mai lo faranno, saranno risolti anche attraverso il conflitto fraterno. Ha raccontato l’esperienza della sua famiglia:
“Siamo cinque fratelli, il secondo nel gruppo dei fratelli, mio fratello era arrabbiato con la sorella, il terzo in fila – entrambi sposati e cresciuti – si sono detti entrambi! Li ho sentiti dire: ‘Oh mio Dio, non dirlo!’ . Poi si sono fermati. Mio fratello ha detto: ‘Devo andare perché ho del lavoro da fare… Arrivederci dolcezza!’. Si abbracciarono e tutto si appoggiò lì. I fratelli sanno come discutere senza distruggere le relazioni tra fratelli: questo è fondamentale.
Il Papa ha concluso il suo discorso ai volontari incoraggiandoli a continuare a raggiungere i loro simili.
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