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Tut TV, lettere e media di celebrità - Mediekompass

Tut TV, lettere e media di celebrità – Mediekompass

Fai questo
1. Presentare il background (vedi sotto) o chiedere agli studenti di fare le proprie ricerche sul tema della videocrazia.
2. Leggi alcune valutazioni e recensioni sul film, ad esempio in Quotidiano svedese.
3. Allora guarda il rimorchio A proposito del film insieme e ascoltalo Intervista a Eric Gandini da P3.
4. Poni alcune domande di valutazione come introduzione alla discussione. Suggerimento: metti sì, no, forse scivola sul pavimento e chiedi agli studenti di prendere posizione in piedi sulle scivolate. L’alternativa è alzata di mano. Quindi segui con sì, no e possibilmente risponde con domande di follow-up.

Influenza mediatica
– Se vivessi in Italia, saresti influenzato dalla televisione italiana? Come?
Sei influenzato dalle immagini che vedi in televisione e su altri media? Come?
– Non pensi di essere influenzato dai media, ma lo sei. Perché?
Si può imparare a criticare il messaggio dei media? Come? Chi pensi sia bravo a farlo? Perché?
grande successo
– Fino a che punto andresti in uno show televisivo per “diventare famoso”?
Fino a che punto andresti se fossi del sesso opposto?
Se le tue risposte sono diverse, cosa ne pensi?

Comunità multimediale
– Ha importanza se la televisione di intrattenimento “sostituisce” la programmazione sociale investigativa e altre informazioni “pericolose” in televisione?
Web TV sui siti dei giornali: è diversa dalle altre TV?
– Perché ora ci sono così tanti reality show e quiz in TV?

Sfondo: “Video Democracy” – Quando l’intrattenimento televisivo diventa una forza
Videocrat è un film documentario di Eric Gandini. Il film parla del primo ministro italiano Silvio Berlusconi e delle sue attività mediatiche. Berlusconi possiede la più grande compagnia televisiva privata italiana, Mediaset, e come primo ministro controlla indirettamente anche la compagnia televisiva di stato, la Rai (corrispondente a SVT e SR). Il partito di governo italiano guidato da Berlusconi ha molta più influenza sulla televisione di stato di quanto potrebbe essere possibile in Svezia.

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In Italia oltre l’80% si informa attraverso la televisione. Ma i programmi TV in Italia consistono principalmente in reality show e game show. Videocracy è un termine coniato per descrivere come le immagini attraverso la televisione e il video possono influenzare gli eventi politici. La regola del video riguarda ciò che accade a un paese e alla sua gente, quando la televisione può permeare l’intera società. Quando i sogni, le opinioni e l’immagine di sé delle persone sono completamente plasmati dalla televisione.

È possibile pensare alla televisione di intrattenimento come semplice e in gran parte assurda, ma cosa succede nelle conversazioni pubbliche nel regno di Silvio Berlusconi dove il presidente del Consiglio controlla tutte le televisioni? Non c’è niente di sbagliato nell’intrattenimento, ma quando la verità giornalistica si perde e l’uguaglianza di genere sta rapidamente diminuendo, forse questo tipo di televisione non è così dannoso come pensi.

– Non credo che Berlusconi si sia seduto come un cattivo di Bond e abbia pianificato di governare l’intero paese prendendo prima il controllo dei media televisivi. Né era il suo progetto malvagio. Ma non sarebbe stato possibile senza il controllo della televisione sul popolo italiano, afferma il regista Eric Gandini.

In Italia il mio film è visto come molto blando perché la narrazione che sto facendo non è critica. La sinistra in Italia lo attacca con più vigore dei giornalisti svedesi. Ma attaccano con le parole, e parole e fatti non valgono più in Italia. Berlusconi vince sempre perché si difende con metodi emotivi come incantesimi, sorrisi e video promozionali con canzoni.

– Questo è il significato della regola del video: il potere dell’immagine sulla società.

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Il film ha già suscitato polemiche in Italia: la Rai ha censurato il trailer del documentario “Videocracy” di Eric Gandini. Né alla società televisiva Mediaset di Silvio Berlusconi piace mostrarlo.

Così, loro malgrado, Rai e Mediaset stanno suscitando interesse per “Videoocracy” in vista della sua proiezione alla prossima Mostra del cinema di Venezia e della sua prima italiana. Sia l’opposizione che le organizzazioni per la libertà di stampa hanno commentato a gran voce il rifiuto della Rai di mostrare il trailer.
– Questa è un’ulteriore prova di come lo spazio per la libertà di espressione si stia restringendo in Italia, ha commentato ieri il leader dell’opposizione Dario Franceschini.