venerdì, Novembre 22, 2024

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Trattato tra il papa ei giovani economisti: un ritorno all’economia evangelica

Ci impegniamo ora, individualmente e tutti insieme, a vivere la nostra vita affinché l’economia di oggi e di domani diventi un’economia evangelica – Francesco Economia Dal 22 al 24 settembre, 1.000 giovani economisti provenienti da 120 paesi hanno partecipato ad Assisi Italia, concludendosi con la firma di un trattato tra Papa Francesco e i giovani

Notizie vaticane Tradotto da Katharina Agorelius

Alla conferenza hanno partecipato 1000 giovani economisti provenienti da 120 paesi.L’economia di Francesco22-24 settembre ad Assisi, in Italia, un’iniziativa lanciata da Papa Francesco nel 2019 per coinvolgere giovani economisti e decisori nello sviluppo di un modello economico alternativo nel mondo.L’incontro si è concluso con una messa papale e la firma di trattati tra giovani economisti e il Papa. Qui segue il trattato in traduzione svedese.

Trattato tra il Papa ei giovani economisti

Noi, giovani economisti, imprenditori e “change-makers” qui invitati ad Assisi da tutte le parti del mondo e consapevoli della responsabilità che grava sulla nostra generazione, oggi ci impegniamo, individualmente e collettivamente, a vivere la nostra vita affinché oggi e domani l’economia diventa economia evangelica. egli è chiamato:

– un’economia di pace, non di guerra,

Un’economia che resiste alla proliferazione delle armi, soprattutto quelle più distruttive.

Un’economia che si prende cura del creato e non lo deruba.

Economia al servizio dell’uomo, della famiglia e della vita, nel rispetto di ogni donna, uomo, bambino, anziano, e soprattutto dei più fragili e deboli,

Un’economia dove la cura sostituisce lo spreco e l’indifferenza,

Un’economia che non lascia indietro nessuno, per costruire una società in cui i sassi scartati dalla mentalità dominante diventano i capisaldi,

Un’economia che riconosca e protegga il lavoro dignitoso e sicuro per tutti, soprattutto per le donne,

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Un’economia in cui la finanza è amica e alleata dell’economia reale e del lavoro e non contro di loro,

Un’economia che sappia valorizzare e preservare le culture e le tradizioni delle persone, tutte le creature viventi e le risorse naturali della Terra,

Un’economia che combatte la povertà in tutte le sue forme e riduce le disuguaglianze e può dire con Gesù e san Francesco: “Beati i poveri”,

Un’economia guidata dalla morale umana e aperta alla trascendenza,

Un’economia che genera prosperità per tutti, e che genera gioia e non solo benessere, perché la felicità indivisa è ben poca.

Crediamo in questa economia. Non è un’utopia, perché la stiamo già costruendo. E alcuni di noi hanno già intravisto, in mattine particolarmente luminose, l’inizio della Terra Promessa.

Assisi, 24 settembre 2022