Negli ultimi tre anni, il 20% delle aziende svedesi ha ridotto gli acquisti e le consegne dalla Cina. Il motivo è l’aumento dei costi, i lunghi tempi di consegna e la politica della Cina.
La tendenza è stata confermata da una recente indagine di Affari in Svezia
Una società su quattro che ha a che fare con la Cina esita
E non sono solo le aziende svedesi a ridurre le spese Precedentemente presentato qui a Dagens PSil 25% delle imprese estere di servizi e manifatturiere con produzione in Cina sta valutando la possibilità di interrompere gli investimenti e/o di spostare le operazioni in altri mercati
Una perdita tangibile per la Cina
Questa ondata di migrazione è già iniziata. Negli Stati Uniti, la Resupply Initiative prevede che 350.000 posti di lavoro saranno trasferiti negli Stati Uniti nel 2022 (vedi grafico sotto).
Questo è un record e più di 300.000 dieci anni fa. L’ipotesi è che la maggioranza provenga dalla Cina.
Gli Stati Uniti hanno la più grande produzione in Cina rispetto a qualsiasi altro paese, quindi se questa tendenza continua, ci sarà una perdita significativa per l’economia cinese.
Brutte notizie per i fondi cinesi
Per gli investitori di fondi cinesi, questa è una cattiva notizia. Ora non è solo l’incertezza politica a oscurare la visuale.