Charlotte Smedes – Vaticano
Papa Francesco ha chiesto, venerdì, una cultura di inclusione, appartenenza e solidarietà per le persone con autismo in modo che non solo ricevano attenzione, ma partecipino e contribuiscano alla società. Ha fatto questa chiamata nel suo incontro con più di 200 rappresentanti della Fondazione Italiana Autismo (FIA), in occasione della Giornata Mondiale di Sensibilizzazione all’Autismo, sabato 2 aprile.
L’autismo o disturbo dello spettro autistico (ASD) si riferisce a un ampio gruppo di condizioni caratterizzate da disabilità che si manifestano in una limitata interazione e comunicazione con gli altri e attraverso scelte stereotipate di attività, comportamenti e interessi.
Papa Francesco ha ringraziato la Fondazione e ha affermato, attraverso i progetti di ricerca e le iniziative a favore dei più deboli e svantaggiati, che stanno dando un prezioso contributo alla lotta contro la “cultura dell’usura che prevale nella nostra società e pone grande enfasi sulla concorrenza e profitto”.
“Un buon samaritano può essere una persona con disabilità, con autismo, che aiuta gli altri e mette i suoi talenti al servizio della società”.
Inclusione e appartenenza
A questo proposito, il Papa ha incoraggiato una cultura dell’inclusione e dell’appartenenza. Ha detto che la disabilità, in tutte le sue forme, è sia una sfida che un’opportunità per costruire insieme una società civile più inclusiva, dove i familiari, gli insegnanti e le associazioni come la FIA non sono lasciati soli ma sono supportati.
Ciò richiede la sensibilizzazione sui disturbi dello spettro autistico, la rottura dei pregiudizi e la promozione di una cultura di inclusione e appartenenza, basata sulla dignità della persona. Ha affermato che gli uomini e le donne più vulnerabili, vulnerabili e spesso emarginati sono in effetti una grande risorsa per la società.
Tuttavia, molti con autismo hanno una buona esperienza lavorativa mentre altri si dedicano ad aiutare gli altri, come Santa Margherita di Città di Castello, una giovane donna italiana disabile che ha dedicato tutta la sua vita al Signore al servizio dei poveri. “In questo modo le persone con disabilità hanno bisogno non solo di cure, ma anche di caregiver”, ha sottolineato il Papa. “Un buon samaritano può essere una persona con disabilità, con autismo, che aiuta gli altri e mette i suoi talenti al servizio della società”.
condivisione
Papa Francesco ha affermato che una cultura dell’inclusione significa offrire opportunità di partecipazione attiva alle persone con disabilità. Metterli al centro significa non solo abbattere le barriere fisiche ma anche garantire che possano partecipare alle iniziative civiche ed ecclesiastiche e dare il proprio contributo. Ciò è facilitato dall’accesso alle aree dell’istruzione, del lavoro e del tempo libero dove possono socializzare ed esprimere la propria creatività.
Nonostante i grandi passi avanti per cambiare mentalità, il Papa ha lamentato la persistenza di pregiudizi, disuguaglianze e discriminazioni e ha incoraggiato le istituzioni civiche ed ecclesiastiche a cooperare.
Rete
Dati i gravi effetti del Covid-19 e della guerra in Ucraina sui più vulnerabili, gli anziani, le persone con disabilità e le loro famiglie, Papa Francesco ha chiesto reti e solidarietà tra le persone con autismo e sostegno reciproco. “Assumiamoci la responsabilità della sofferenza umana attraverso progetti e proposte che mettano al centro il minimo”. Il Papa ha anche chiesto la cooperazione e il networking tra la Chiesa e la società civile.
economia solidale
Ha poi indicato la comunità cristiana primitiva come un modello di economia solidale e ha affermato che la Bibbia ci ha ispirato a mettere i fratelli al centro dell’economia, affinché i poveri, gli emarginati e i disabili non siano esclusi . Gruppi come la FIA hanno bisogno di beneficiari, sostegno finanziario e risorse per costruire una società più unita e inclusiva, che sia anche un modo tangibile per portare il mercato alla solidarietà.
Dopo l’incontro con il Papa, i membri della Fondazione Italiana per l’Autismo hanno preparato il pranzo per i poveri nella mensa del Papa. Il Papa ha espresso apprezzamento per questa iniziativa, dicendo che essa «attesta lo stile del buon samaritano, lo stile di Dio». “Qual è lo stile di Dio? Vicinanza, misericordia e tenerezza. Con queste tre qualità, ha detto:” Vediamo il volto di Dio, il cuore di Dio e lo stile di Dio”.