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Affisch för den italienska tv-serien 1992.

Mikael Thiem: “1992” è una serie piena di fiducia in se stessi – Culturenet

Pizza condita con mafucoso extra. Così viene solitamente mostrata l’Italia in TV. Ma la vera Italia non è nel New Jersey. La vera Italia è un paese altamente industrializzato, di successo e innovativo.

La serie TV del 1992 La stoffa di un paese e di un tempo. Le componenti sono politica, erotismo, violenza ed economia. Probabilmente soprattutto di economia. “In Italia, politica e imprenditoria sono sempre state legate”, dice una risposta.

Il sarcastico e spiritoso Leonardo Notti L’attore Stefano Accorsi spiega agli altri che la crisi degli anni ’90 è un momento di opportunità per i lavoratori delle aziende pubblicitarie perché tutti resteranno seduti a casa a guardare la TV.

Leonardo Notte era reale e Silvio Berlusconi incombeva dietro di lui mentre costruiva il suo gruppo Finvest. Il leader socialista Bettino Craxi è ancora al potere, ma la Lega Nordica è in agguato.

Quindi ci sono molti fatti storici aridi, ma suggestivi. Parla di un paese in cui l’intrattenimento televisivo ha cambiato la politica. In un modo o nell’altro, l’industrializzazione è legata alle ragazze che ballano, chiunque può diventare membro del parlamento e presto qualsiasi dirigente può finire in prigione.

“1992” è uno show televisivo fiduciosoNello specifico, una storia televisiva. L’arte del cinema non si è più concentrata sugli individui e la chiarezza drammatica è scomparsa. “1992” ha invece una drammaticità quasi medievale, come si può vedere sugli arazzi. Il re parla al popolo, la principessa si innamora, i due combattono, qualcuno viene sepolto, appare un centauro: compaiono tutti contemporaneamente.

Lo stile visivo rigoroso affonda le sue radici nei film di Francesco Rossi: negli anni ’60 iniziò a rappresentare la politica come un thriller e mostrò il brutale conflitto tra politica e denaro. La stessa intensa concentrazione che Rossi raggiunge nei suoi film migliori non si trova in nessuna serie TV Volere Prendere tempo. 1992 diventa un film collettivo sul cattivo gusto, la cattiva morale, i cattivi affari e la cattiva politica. Tutto si può vendere: la ragazza che vuole fare la conduttrice della RAI vende il suo corpo, il giovane poliziotto vende la sua amicizia, il dirigente industriale vende la sua morale.

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Il tessuto pittorico si gonfia in quella storia. È tanto ironico quanto spiacevole e divertente.

Mikael Thiem aveva visto i primi episodi della serie “1992”. L’iniziativa della serie è stata presa dall’attore Stefano Accorsi e la serie è diretta da Giuseppe Gagliardi.