domenica, Novembre 24, 2024

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Luca Visentini si fa da parte dopo aver lavorato al Qatargate, almeno temporaneamente

Venerdì 9 dicembre la polizia belga ha effettuato 16 raid coordinati a Bruxelles. Cinque persone sono state arrestate e sequestrati computer, cellulari e 600.000 euro in contanti. Si sospetta che i detenuti abbiano ricevuto denaro o doni da quello che la polizia belga definisce un “paese del Golfo” solo per influenzare il Parlamento europeo affinché prenda decisioni a favore dello stato del Golfo interessato. Presto sarà confermato che il Paese del Golfo in questione è il Qatar.

Tra gli arrestati, oltre al capo del sindacato mondiale Luca Visentini, c’è l’ex deputato socialdemocratico europeo Pierre Antonio Panzieri, oggi alla guida della nota organizzazione per i diritti umani “Fighting Impunity”. Inoltre, è stato arrestato anche un assistente parlamentare che lavora in parte come consigliere su questioni mediorientali e in parte legato alla lotta all’impunità. Inoltre, è stato arrestato Nicolo Vega Talamanca, che guida l’organizzazione no-profit No Peace Without Justice, che si occupa di questioni di democrazia in Medio Oriente. L’organizzazione ha lo stesso titolo di “Fighting Impunity”.

Successivamente sono stati arrestati anche Eva Kaili, uno dei vicepresidenti del Parlamento europeo, e suo padre. Kylie è la compagna di un assistente parlamentare precedentemente arrestato. Ora è stata espulsa dal suo partito greco PASOK e licenziata dal gruppo S&D socialdemocratico in parlamento.

Il comune denominatore tra tutti gli arrestati è il loro legame con la lotta all’impunità, che ha una vasta rete politica nell’Unione Europea. L’ex parlamentare liberale dell’UE, Cecilia Wikstrom, è stata fino a venerdì scorso membro onorario del consiglio di Fight Impunity, ma si è dimessa quando ha saputo dei raid.

Domenica 11 dicembre sono stati rilasciati due degli arrestati, tra cui Luca Visentini.

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Giovedì 15 dicembre, tre persone, tra cui Kylie, rimangono in detenzione, mentre una persona è stata rilasciata in manette, ha riferito TT.

Lo scandalo divenne noto come Qatargate. Ha scosso l’establishment dell’UE e ha portato alla richiesta di una linea più dura contro il Regno del Qatar.

Il Qatar, dal canto suo, ha negato categoricamente ogni coinvolgimento.

Fonti: Politico Europa, ANSA, Euronews