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L’Italia riduce della metà il numero dei parlamentari

L’Italia riduce della metà il numero dei parlamentari

Nel corso di trattative durate sette ore, i due partiti al potere italiani hanno concordato ieri le modifiche al pacchetto di misure che l'Italia è sotto pressione per adottare. Tra l'altro non ci sarà alcun aumento dell'imposta sul valore aggiunto, come annunciato in precedenza. Questa carta viene salvata e utilizzata solo se gli aumenti fiscali previsti si rivelano insufficienti.

Si ottengono nuovi risparmi E anche dal fatto che il servizio militare non viene conteggiato nell'orario di lavoro nel calcolo dell'età pensionabile. Il tempo di studio all'università non viene conteggiato, come avveniva fino ad ora, affermazione che è stata subito criticata dagli studenti del Paese.

Si prevede che verrà imposta una nuova tassa rivolta a coloro che acquistano ville, barche e altri beni di lusso per evitare le tasse, ma come sarà non è chiaro. Nel frattempo, la proposta imposta del 5 e 10% sui redditi superiori alle 65.000 corone svedesi mensili è stata abolita per tutti e riservata solo ai parlamentari del Paese. Bisogna anche eliminare un livello di autorità, abolendo 110 province e dimezzando il numero dei parlamentari. Ma entrambe le riforme richiedono modifiche alla Costituzione, che richiedono tempo.

Il leader dell'opposizione Pierluigi Bersani Mette in dubbio l'accordo e invita il governo ad avviare colloqui con l'opposizione.

Anche la Banca Centrale Italiana ha espresso dubbi sul pacchetto di misure.

– Il vicedirettore della banca, Ignazio Visco, ha affermato che ciò avrà un impatto restrittivo sull'economia.

Secondo la Riksbank il pacchetto porterà l'Italia ad avere il carico fiscale più alto degli ultimi tre anni, pari al 44,5%.