Cinguettio: @Eric Hadzic
Quando Antonio Conte ha lasciato l’Inter dopo la scorsa stagione, ero critico sui tempi della sua partenza, dopo un anno in cui la squadra dell’allenatore ha visto tutta la competizione in Serie A e ha vinto il primo titolo del club dal 2010.
Oggi, a poco più di una settimana dalla fine della stagione, l’Inter ha ceduto al Chelsea il suo miglior giocatore Romelu Lukaku per oltre un miliardo di corone. All’inizio dell’estate si parlava della necessità dell’Inter di sbarazzarsi di giocatori per 800 milioni di corone svedesi per far fronte al bagno finanziario d’acciaio che il proprietario Suning è con il club.
Così hanno venduto il fantasma del bordo Achraf Hakimi dopo una sola stagione al Paris Saint-Germain per 60 milioni di euro. Ma non sono riusciti a sbarazzarsi di un mucchio di altri giocatori, il che ha costretto il proprietario a pensare alla vendita di Lukaku, trasferimento record alla Serie A italiana.
Conte potrebbe aver sospettato che il suo giocatore preferito fosse in vendita prima di prendere la decisione scioccante di lasciare il club. Ma quando hanno iniziato a circolare voci sul ritorno di Lukaku al Chelsea, era quasi inconcepibile quanto velocemente sarebbe crollato il castello di carte che Suning aveva costruito.
Lukaku è stato in poco tempo amato in nerazzurro ed è diventato un simbolo della nuova Inter vincente. Con l’Inter il belga ha vinto il suo primo scudetto in undici anni e, nonostante i problemi finanziari, l’idea era che la storia d’amore continuasse visto che la distanza tra i rivali in campo era rassicurante.
Dal punto di vista del 28enne, c’è sempre stata la forza di dire di no a un trasloco ea restare al Milan che tanto piaceva a Lukaku. Potrebbe anche aver visto dove stavano andando le cose all’Inter, ma Lukaku ha spinto attivamente per un trasferimento improbabile. Durante l’estate (anche agli Europei) l’attaccante e il nuovo allenatore dell’Inter Simone Inzaghi hanno stabilito un contatto, difficile per un giocatore che voleva partire.
La mancanza di Mercato quest’estate si è già manifestata davanti ai portieri. L’Inter ha bisogno di un sostituto/riserva per Samir Handanovic che non è migliorato con gli anni, ma ha visto, tra l’altro, l’Atalanta colpire con le dita e vincere la battaglia del talentuoso Juan Musso. All’argentino non è costato più di 20 milioni di euro per riprenderlo dall’Udinese.
La situazione all’Inter è molto incerta, senza sentirsi precaria come la scorsa settimana. Ma non si può escludere che le vendite di Hakimi e Lukaku siano solo l’inizio di un esodo nero e blu di massa.
Il Corriere della Sera ha riferito la scorsa settimana che Suning ha iniziato l’estate con l’intenzione di vendere tutti i giocatori che ha offerto. Oltre a Conte partiranno contemporaneamente il ds Piero Ausilio e l’ad Beppe Marotta, ma alla fine questi ultimi due hanno scelto di non abbandonare la nave e di permettere all’Inter di navigare senza capitano.
Inoltre, La Gazzetta dello Sport scrive che il club non Reinvestirà più di 40 milioni di euro dei soldi di Lukaku in un sostituto, il che renderà, ad esempio, impossibile reclutare la cometa della Fiorentina Dusan Vlahovic. Il 35enne Edin Dzeko a un anno dalla fine del contratto con la Roma non è né costoso né l’eventuale sostituto di Lukaku per l’Inter.
Ora, tuttavia, il club sembra determinato a non spedire completamente il pacchetto di LuLa: sta decisamente dicendo no a un’offerta di 70 milioni di euro per Lautaro Martínez. Tuttavia, non ci si può fidare di nulla e le cose possono – ovviamente – cambiare molto rapidamente.
Il continuo smantellamento dell’Inter potrebbe rischiare di diventare globale, e può essere salvato solo da un nuovo proprietario non sostenuto dallo Stato cinese, come è il caso di Suning. Nel peggiore dei casi, l’ambizione di difendere lo scudetto di Simone Inzaghi potrebbe prendere una direzione molto diversa. Per il calcio italiano, sarebbe molto sfortunato vederlo.
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