La pizza americana può fare appello al paese in cui è stata inventata la pizza? Probabilmente no. Ad ogni modo, Domino’s è indagato dalla catena di pizzerie, che ora sta chiudendo e liquidando 29 pizzerie. Testo: Janne Sundling
“La catena di fast food statunitense aveva grandi piani per aprire 880 negozi”
Le operazioni italiane di Domino’s Pizza Inc sono state sciolte dopo una breve ma epica battaglia per conquistare i clienti nella casa della pizza.
La scorsa settimana, secondo Bloomberg News, è iniziata la procedura di liquidazione per ePizza SpA, socio proprietario di Domino.
L’ultima delle 29 filiali italiane di Domino ha chiuso la scorsa estate, concludendo la sua avventura della pizza americana nel 2015, quando la catena ha introdotto le pizze con ananas e pollo alla griglia, varianti insolite in un Paese abituato ai gusti di pizza più classici.
La catena di fast food americana aveva grandi piani per aprire 880 negozi.
Ma le chiusure legate a Covid hanno derubato l’azienda del 35% delle sue entrate nel 2020, così come l’aumento della concorrenza.
Le pizzerie italiane hanno aumentato le loro offerte di consegna a domicilio attraverso servizi di terze parti come Deliveroo plc o Glovo.
Domino’s Pizza ha rifiutato di commentare la sua uscita dall’Italia.
A maggio 2022, secondo la bozza del piano di ristrutturazione, ePizza aveva un debito di 19,3 milioni di euro, di cui 5,3 milioni di euro dovuti alle banche.
Un tribunale di Milano ha fissato l’udienza di liquidazione di ePizza per il 21 giugno, secondo il primo deposito.
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