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L’allenatore di Serie A contagiato dal Covid-19: “Aveva difficoltà a respirare”

Beppe Iacchini è stato esonerato dalla panchina della Fiorentina nel novembre dello scorso anno. Dopo poco quattro mesi tornò in carica, dopo che Cesare Prandelli fu autorizzato a partire. Il 57enne ha portato la squadra al 13esimo posto, prima di doversi separare nuovamente dopo la fine della stagione, quando è apparso chiaro che Gennaro Gattuso, recentemente a Napoli, avrebbe preso il posto della Fiorentina.

Iashini ora parla del difficile periodo di marzo dello scorso anno, quando è stato duramente colpito dal virus COVID-19.

– Ero a casa a Firenze e non mi sentivo bene. Dopo aver chiuso il Paese per una settimana, stiamo iniziando ad avere alcuni casi positivi nel team. Io stesso avevo la febbre, la tosse e un dolore alle gambe senza sapere se fosse influenza o coronavirus. Mi hanno chiesto di prendere aspirina e pastiglie per la gola, ma è continuato ogni giorno, secondo Calcio-Italia nel libro “Un Calcio al Virus”.

I sintomi non sono scomparsi. Tutto è andato storto.

Ho avuto problemi a respirare ed è durato per 45 giorni. Non riuscivo a respirare bene e ho cercato di aprire la finestra per far entrare un po’ d’aria fresca nei polmoni. Nemmeno io riuscivo a dormire bene, ma dovevo sdraiarmi a pancia in giù in un modo speciale per renderlo un po’ più facile.

Dopo soli 45 giorni, Iachini ha potuto fare il suo primo test. la risposta? Positivamente.

– E altri dieci giorni dopo, è ancora positivo. Il giorno 64, ho fatto un altro test e finalmente ho ottenuto la risposta che volevo: negativo.