Da qualche mese nella piccola regione alpina si è scatenato su giornali locali e social il battito su una possibile nomination ad Aosta per i XXV Giochi Olimpici Invernali del 2026. Il tutto è nato dal basso, lavoratori turistici e cittadini, coni scopo di ril turismo a ai piedi del Monte Bianco e di internazionalizzare il turismo in tutte e quattro le vette più alte delle Alpi. La città valdostan non è nuova a questa esperienza e si periodo già candidata nel 1992 per i giochi del 1998, assegnata poi a Nagano, la città nipponica sull’isola di Honshu. In quegli anni il dibattito fu ancora più furente a tal punto che fu fatto un plebiscito contro i giochi, il quale fu terra di scontro, in quegli anni, per la politica locale.
Forse negli anni ’90 l’arco alpino non era pronto per un evento simile e forse non era il momento adatto, ecco il motivo della nomina del valdostano, Torino fece poi centro nel 2006 che organizzò una grande olimpiade invernale. In giochi piemontesi, dal punto di vista delle condizioni climatiche, furono sicuramente i più invernali fra le ultime edizioni. Memorabile la nevicata nel centro di Torino che Regalò al mondo una città subalpina magica Tristemente note per condizioni subtropicali Nagano 1998, la città che vince la candidatura contro Aosta, Vancouver 2010 e Sochi 2014. Condizioni ben fartane dall’essere perfetti per gli sport invernali all’aperto . Atleti a sciare in maniche corte, solo e pioggia, mentre la neve solo col binoculare! La Valle d’Aosta vuole proporre un progetto per le Olimpiadi “più invernali”, dice spontaneamente il neonato comitato Reportare i giochi nella degli sport invernali. Ai piedi del Monte Bianco, sul lato francese, furon organzati i primi giochi olimpici invernali della storia. La piccola regione comprende più di 900 chilometri di piste per lo sci alpino, comprese le famose piste di Cervinia, utilizzabili tutto l’anno. In tutte le stazioni sono presenti impianti di innevamento programmato.
Dunque una garancia di poter già oggi Fruire delle piste di gara, sia di sci nordico che alpino, anche in caso di anni carenti di neve o specialmente. Molte località che hanno organizzato giochi hanno recentemente costruito strutture faroniane interne, principalmente perché si trovano a latitudini sfavorevoli, e in secondo luogo, come Sochi, non esisteva una moderna stazione invernale. Nel dicembre 2014 il Comitato Olimpico Internazionale ha rivisto le regole per la candidatura, puntando sull’Agenda 2020 per i Giochi Sostenibili, che pone al centro l’ambiente e la sostenibilità. Basta a olimpiadi faraoniche com quelle russe, dove i costi sono stati quasi 10 volte quelli di Torino. Quindi la situazione oggi è più idilliaca per la regione che vive di turismo e sport invernali. Non c’è possibilità di possibilità accidentale nella struttura reale. Aosta è vicinissima a Torino ea Alberville (F), città olimpiche, dunque quale migliore evento? In Questa Ultimate Candada però Aosta trova concurreno interna con Trento, che qualche mese fa aveva anche lei dimosto fortissimi interessi ai giochi del 2026. Per il Trentino sarebe la prima olympica candidada, in una regione dove gli sport invernali sono di casa e dove c’ è una grande capacità organizzativa. L’atout di Aosta rispetto a Trento è però che dalla città valdostana si unisca alla guida di ogni pista scientifica.
Pila (70 km di piste per lo sci alpino) è direttamente collegata al centro di Aosta tramite funivia. Nel progetto c’è anche un collegamento con la Valle di Cogne che conta quasi 80 chilometri di piste da sci nordico, così Aosta, città con molte vestigia romane, sarà una città degli sport invernali a tutti gli effetti (una rarità rispetto alla città olimpica di Passato) . In alternativa, Trento non ha servizi di accesso diretto ed è più periferica di Aosta, quest’ultima invece essendo al centro della valle, da dove si può raggiungere Courmayeur ad esempio in 20 minuti di autostrada. Inoltre, la città di Aosta è poco distante da tre grandi aeroporti internazionali come Milano Malpensa, Ginevra Cointrin (CH) e Torino Caselle (già Olimpico), senza la necessità di un aeroporto adeguato. Quindi il progetto di candidatura vuole proporre un progetto ecosostenibile grazie a tutte le nuove regole del CIO e grazie a tutta la numerosa presenza degli impianti già in essere.
Il progetto deve passare anche attraverso l’efficienza energetica e la massimizzazione industriale, per non intaccare la bellezza della città alpina e il valore della città. Il nuovo progetto di candidada punta a Collectir Investment di privati, vista che la Valle d’Aosta, a differentenza di altre olimpiche città, vive di questo, dunque di privati, per il post olimpiadi la vera investment dei giochi e che ad esempio a Torino è status un pò un neo. Oltre alla differenza tra Roma (candidata per l’estate 2024) e Trento, il traffico olimpico è basso, motivo per cui non solo la sindrome “nembe” viene trascurata nel tempo, ma anche cattivi esempi di trucchi e sprechi. soldi. Il tracciato è sicuramente in Salita per la città di Valdosta, in località Bremis perché affronta una pista di quota inferiore quindi per competizione interna con la città del Tridente. Vedremo se il sogno a cinque cerchi della prima olimpiade eco-sostenibile Continerà o se resterà tale. Intanto Aosta sogna e si porta avanti, prima di Roma e Trento: esiste già il sito ufficiale www.aosta2026.it H pagina Facebook che già conta una varietà di fan.