Il Nagorno-Karabakh non è molto più grande di Narek, ma è più montuoso. La regione è abitata da armeni, ma si trova all’interno dei confini internazionalmente riconosciuti del vicino Azerbaigian.
Questa enclave è stata contesa tra i due paesi sin dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica nel 1991. Diverse volte sono scoppiate guerre su larga scala, l’ultima nel 2020.
E dal dicembre dello scorso anno le tensioni sono nuovamente aumentate, nonostante un cessate il fuoco ufficiale. Lo sfondo è che l’Azerbaigian ha chiuso il cosiddetto corridoio Latgin, l’unica strada tra il Nagorno-Karabakh e l’ancora di salvezza per i 120.000 abitanti dell’enclave.
Questa settimana ha negoziati Si è svolto a Mosca tra i massimi leader dei due paesi, il primo ministro armeno Nikol Pashinyan e il presidente azero Ilham Aliyev.
Hanno parlato a un’enorme tavola rotonda con il presidente russo Vladimir Putin. Diverse volte è sembrato che una svolta fosse imminente, anche se venerdì i negoziati si sono bloccati dopo soli 20 minuti senza che fosse firmato alcun documento.
Ciò che fa sperare è che Pashinyan dica che il suo governo è pronto a riconoscere il Nagorno-Karabakh come parte dell’Azerbaigian, in cambio della garanzia della sicurezza della popolazione armena. Uno dei requisiti, ovviamente, è l’apertura del Latgen Pass.
Ma se e quando una cosa del genere I documenti sono scritti, Pashinjan si ritrova subito nei guai a casa in Armenia. Per molti armeni, riconoscere il Nagorno-Karabakh come azero equivalente al tradimento.
E questo non vale minimamente per la guida nella capitale dell’enclave, Stepanakert, che descrive il riconoscimento come una “linea rossa” che non deve essere oltrepassata. Anche la Chiesa armena si è unita al dibattito, avvertendo che il riconoscimento potrebbe portare a un “genocidio” degli armeni del Nagorno-Karabakh.
Se Nikol Bajinjan firma un accordo con l’arcinemico, è alto il rischio che nella capitale Yerevan scoppino proteste per le sue dimissioni. Tali proteste possono diventare violente.
La prossima settimana, Pashinyan e Aliyev si incontreranno di nuovo in Moldavia, insieme ai leader di Francia e Germania.
Per saperne di più:
120mila persone sono sedute qui, tagliate fuori dal mondo esterno, a causa della guerra di Putin
“Pioniere del web. Fanatico della cultura pop. Nerd inguaribile del bacon. Maniaco dei viaggi certificato. Amante degli zombi.”
More Stories
La caduta di cesoie pesanti meccanizzate a Bursun rappresenta un nuovo pericolo
Due persone sono state arrestate per aver aggredito il capo di stato maggiore di Navalny
Il processo di impeachment di Trump batte forte: “Tutti hanno un’opinione”.