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La Gran Bretagna restituisce il suo ambasciatore dall’Iran

La Gran Bretagna restituisce il suo ambasciatore dall’Iran

“Stiamo rivedendo altre misure”, ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri britannico James Cleverly.

Sabato, i media statali iraniani hanno riportato la notizia dell’esecuzione di Ali Reza Akbari. Poche ore prima gli Stati Uniti avevano esortato l’Iran a non procedere con l’esecuzione.

“Siamo addolorati con i suoi cari e continueremo a ritenere l’Iran responsabile dei suoi processi farsa ed esecuzioni politicizzati”, ha scritto su Twitter il segretario di Stato americano Antony Blinken.

Anche la Francia ha risposto con forza, promettendo di rispondere alle ripetute violazioni del diritto internazionale da parte dell’Iran, in particolare quando si tratta dell’esecuzione di cittadini stranieri detenuti arbitrariamente.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha descritto l’esecuzione come un “atto atroce e barbaro”.

“Questo è stato un atto crudele e codardo da parte di un regime barbaro che non ha alcun rispetto per i diritti umani del proprio popolo”, ha dichiarato sabato il primo ministro britannico Rishi Sunak su Twitter.

Akbari, viceministro della Difesa iraniano, è stato arrestato nel 2019 e condannato per spionaggio per conto della Gran Bretagna, cosa che ha negato. La sua famiglia ha fatto una “visita finale” con lui mercoledì prima che fosse messo in isolamento.

Questa settimana la dittatura ha diffuso un video di Akbari apparentemente costretto a confessare i crimini. Secondo le registrazioni audio ottenute dalla BBC, in precedenza aveva affermato di essere stato torturato per costringerlo a confessare crimini che non aveva commesso.