Sullo sfondo dell’aumento dell’inflazione, la Banca centrale europea prevede di aumentare il tasso di interesse di riferimento. Lo ha annunciato la banca centrale dopo la riunione di giovedì.
L’aumento del tasso di interesse è previsto per luglio, il che significa un aumento del tasso sui depositi dallo 0,5% a meno 0,25%. Questo sarà il primo aumento dei tassi dal 2011. La Banca centrale europea prevede che potrebbe esserci almeno un ulteriore aumento a settembre – non è chiaro di quanto.
“L’inflazione elevata è una sfida importante per tutti noi. Il Comitato esecutivo farà in modo che l’inflazione torni al suo obiettivo del 2% nel medio termine”, ha scritto la Banca centrale europea in un comunicato stampa.
L’annuncio dell’incontro sui tassi di interesse, questa volta ad Amsterdam, è in linea con le aspettative del mercato e con quanto affermato dal Governatore della BCE Cristina Lagarde È stato segnalato in precedenza. L’inflazione dell’Eurozona è stata registrata a maggio a un livello record dell’8,1%, rispetto all’obiettivo di inflazione del 2% fissato dalla Banca centrale europea.
Per quanto riguarda l’annuncio del tasso di interesse, gli economisti della Banca centrale europea hanno rivisto le loro previsioni. Hanno abbassato significativamente le loro previsioni per la crescita del PIL della zona euro nel 2022, scendendo al 2,8% dal precedente 3,7%. Nel 2023 e nel 2024, la crescita dovrebbe continuare a diminuire fino al 2,1% annuo.
L’inflazione dovrebbe essere del 6,8% quest’anno, scendendo al 3,5% nel 2023 e al 2,1% nel 2024.
Portafoglio obbligazionario intatto
Il portafoglio obbligazionario della BCE rimarrà intatto per qualche tempo, nonostante la banca centrale abbia interrotto nuovi acquisti di supporto e annunciato tassi ufficiali più elevati. Questo avviene con il cosiddetto riacquisto in cui le obbligazioni in portafoglio superano le loro scadenze.
L’annuncio del tasso di interesse significa che Christine Lagarde e il suo comitato esecutivo stanno voltando le spalle a più di 60 banche centrali in tutto il mondo che quest’anno hanno inasprito la politica monetaria con aumenti dei tassi.
Gli aggiustamenti attesi metterebbero quindi in guardia sia la Banca mondiale che l’OCSE della stagflazione, uno scenario da incubo della politica monetaria con una crescita bassa o negativa unita a un’inflazione elevata. Gli effetti della guerra in Ucraina e l’interruzione della produzione e dell’approvvigionamento in Asia sono stati citati come fattori trainanti.
Secondo gli economisti della grande Barclay Bank, il peggio dell’inflazione potrebbe essere passato, ma l’eurozona rischia ancora di entrare in una lieve recessione quando i viaggiatori estivi si ritirano.
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