Papa Francesco ha ricordato l’affondamento della scorsa settimana di un barcone di migranti al largo dell’isola italiana di Lampedusa che ha ucciso 41 persone. Ha chiesto tutti gli sforzi politici e diplomatici possibili per salvare e aiutare i migranti e prevenire queste tragedie, definendole una “ferita aperta per l’umanità”.
Charlotte Smets – Città del Vaticano
Dopo aver guidato la recita dell’Angelus di domenica, Papa Francesco ha ricordato il “tragico naufragio” che ha ucciso 41 migranti nell’isola italiana di Lampedusa lo scorso fine settimana dopo essere salpato dalla Tunisia. Dicendo che avrebbe pregato per le vittime, il Papa ha detto: “Ricordiamo che quasi duemila uomini, donne e bambini sono già morti quest’anno in mare nel tentativo di raggiungere l’Europa dal Nord Africa”.
Il Papa l’ha definita “una ferita aperta per l’umanità” e ha incoraggiato tutti gli sforzi politici e diplomatici per aiutare a guarire questa sofferenza “in spirito di unità e fraternità” e ad adoperarsi per “prevenire i naufragi e soccorrere i migranti”.
L’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM) delle Nazioni Unite descrive il Mediterraneo come una delle rotte migratorie più attive e pericolose al mondo. L’OIM, insieme all’UNHCR e all’UNICEF, ha ribadito la sua richiesta di meccanismi coordinati di ricerca e soccorso e maggiori risorse affinché gli Stati adempiano alle proprie responsabilità.
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