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Il padre incolpa le restrizioni cinesi sul coronavirus per la morte di suo figlio

Il padre incolpa le restrizioni cinesi sul coronavirus per la morte di suo figlio

Tuo Shilei ha cercato di salvare la vita di suo figlio dopo che è stato trovato privo di sensi nella casa di famiglia dopo una fuga di gas. Ma quando ha cercato di uscire dalla zona residenziale per cercare aiuto, le guardie lo hanno fermato, chiedendogli, tra le altre cose, se avesse fatto di recente un test PCR, cosa che non ha fatto.

Alla fine, Tuo Shilei è riuscito a forzare la barriera e a fermare un taxi che li ha portati in ospedale. Ma ormai era troppo tardi per salvare la vita del ragazzo.

– Personalmente, penso che sia stato ucciso indirettamente, dice il padre del ragazzo a Reuters.

L’incidente, avvenuto nella città di Lanzhou, nella Cina nord-occidentale, ha scatenato un’ondata di proteste. I social media hanno criticato l’intolleranza della Cina nei confronti del nuovo coronavirus, il che significa che intere aree residenziali saranno chiuse non appena una persona risulterà positiva. Mentre la gente scendeva in piazza per protestare, Rapporti della BBC. Lo slogan delle proteste è diventato: “I tre anni dell’epidemia sono tutta la sua vita”.

Le autorità ammettono il loro errore

Giovedì, le autorità sanitarie della città si sono scusate tramite i social media e hanno affermato di aver appreso dell’incidente. Le autorità hanno anche confermato il racconto di Tuo Shilei secondo cui le guardie lo hanno fermato quando ha cercato di lasciare la zona residenziale, dopo aver tentato senza successo di portare un’ambulanza lì per un’ora.

La morte del bambino di tre anni è uno dei tanti incidenti in cui si dice che alle persone siano state negate le cure a causa del blocco. A ottobre, i post online su una ragazza di 14 anni morta dopo essersi ammalata in un centro di quarantena sono stati censurati e sono state negate le cure di emergenza, secondo TT.

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“Spero di poter andare a vivere con la mia famiglia per dare una buona educazione ai miei figli”, dice l’anonimo “Luke”. Ascolta i residenti sulla vita quotidiana in Cina nella clip. immagine: Alex Blavevsky/IPA/TT