Il primo ministro italiano Mario Draghi non è riuscito a tenere unito il governo nell’ultimo voto su un nuovo pacchetto di sostegno finanziario per famiglie, lavoratori dipendenti e imprese.
Il “decreto aiuti”, come viene chiamato, mira a cercare di mitigare gli effetti negativi della guerra in Ucraina sull'economia sia delle imprese che delle famiglie, e fa parte delle misure contenute nel pacchetto standard di ripresa concesso dall'Unione Europea.
Draghi ha ottenuto il decreto con una maggioranza di 266 voti favorevoli e 47 contrari, ma senza il sostegno del Movimento Cinque Stelle, che fa parte del governo. Ciò significa una rottura con l’unità nazionale che ha prevalso da quando Draghi è stato convocato durante la furiosa crisi di governo nel febbraio 2021 durante la pandemia di Corona.
Ora si attende il voto del Senato, la seconda camera del Parlamento.
Draghi potrebbe avere grosse preoccupazioni in futuro se il Movimento Cinque Stelle, che di fatto fa parte del governo, non voterà a favore della proposta anche al Senato.
Il leader del Movimento Cinque Stelle ed ex primo ministro Giuseppe Conte ha diverse obiezioni al contenuto. Il partito si oppone all’Italia che spende più soldi per inviare armi all’Ucraina.
Si oppongono inoltre alle sovvenzioni una tantum contenute nel decreto e sono favorevoli a investire in un salario minimo vivibile. Conte ritiene che circa 4,5 milioni di italiani oggi ricevano salari da fame che li privano della dignità. Il partito vuole anche vedere continui investimenti nei salari dei cittadini per i disoccupati.
Dopo il voto di lunedì sera, Draghi è andato a incontrare il presidente Sergio Mattarella per un incontro. Secondo quanto riferito, hanno discusso di politica nazionale e internazionale. Tuttavia, non è chiaro in che misura l’attuale crisi politica sia stata affrontata.
Martedì Draghi ha incontrato il più grande leader sindacale del Paese. Sul tavolo c'erano le questioni relative al salario minimo e alle pensioni, nonché la possibilità di ridurre il cuneo fiscale. Da parte del sindacato, vogliono proteggere il potere d'acquisto dei lavoratori e dei pensionati in un momento in cui i redditi della gente comune vengono erosi dagli alti tassi di inflazione.
Giuseppe Conte del Movimento Cinque Stelle ritiene che il partito sia stato chiaro nel non sostenere il decreto.
Silvio Berlusconi, che rimane a capo del partito Forza Italia, ritiene che il governo dovrebbe verificare se ha ancora il sostegno per continuare a governare.
La crisi energetica, l’inflazione, la pandemia del Corona, così come le tese relazioni internazionali rappresentano un vero banco di prova per Draghi.
Allo stesso tempo, è sotto pressione affinché approvi il decreto sugli aiuti, un pacchetto di sostegno che fa parte del pacchetto di ripresa storicamente ampio di circa 235 miliardi di euro che l’Unione Europea ha ceduto all’Italia durante la pandemia di Corona.