Autovalutazione. Circa 2,5 milioni di persone subiscono ogni anno lesioni cerebrali traumatiche (TBI) in Europa. La metà è stata ricoverata in ospedale e 75.000 sono morti a causa dell’infezione. Colpisce principalmente i giovani e gli anziani. Gli incidenti stradali e le cadute sono le principali cause di lesioni.

Nel 2013 è stato lanciato uno dei più grandi studi clinici di TBI con l’obiettivo di migliorare la cura del paziente (Progetto CENTER-TBI; https://www.center-tbi.eu/). Entro la fine del progetto nel dicembre 2021, erano stati reclutati per lo studio circa 4.500 pazienti da 68 centri clinici in 20 paesi europei. Il progetto, tra le altre cose, ha valutato l’epidemiologia del trauma cranico, i metodi di cura e gli esiti dei pazienti. Inoltre, sono stati prelevati campioni di sangue retrospettivi dai pazienti (inclusi campioni acuti, 24 ore dall’infezione) e sono stati valutati biomarcatori diagnostici e prognostici basati sul sangue.

I dati di 1274 pazienti hanno eseguito un’analisi completa di piccole molecole nel siero del sangue, inclusi metaboliti polari (metaboliti) e lipidi (lipidi). Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications [1], e includeva anche 229 pazienti di riferimento con lesioni e malattie diverse, ma non terribili lesioni cerebrali. I risultati hanno mostrato che il metabolita del sangue ha raggiunto un’accuratezza di classificazione di 0,98 per discriminare tra pazienti ACI e pazienti di riferimento.

I cluster molecolari lipidici e i metaboliti polari hanno anche mostrato modelli specifici correlati alla gravità dell’infezione e ai risultati della TC. Questi risultati possono riflettere i cambiamenti metabolici e la crisi energetica a seguito di trauma cranico acuto e la possibile rottura della barriera ematoencefalica. Inoltre, è stato riscontrato che l’inclusione di un pannello di metaboliti polari e lipidi può predire i risultati dei pazienti (Figura 1) e migliorare i modelli clinici attualmente utilizzati per valutare i risultati dei pazienti.

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È probabile che i cambiamenti metabolici nel trauma cranico riflettano diversi meccanismi fisiopatologici e risposte protettive dopo la lesione. Gli studi in corso si concentrano sull’identificazione delle associazioni dei metaboliti circolanti con i risultati di neuroimaging e le lesioni secondarie dopo TBI. Mentre gli studi fino ad oggi si sono concentrati sui processi metabolici nei campioni acuti (cioè eseguiti all’arrivo del paziente in clinica), gli studi futuri mireranno anche a esaminare come i metaboliti correlati al trauma cranico cambiano durante il recupero di un paziente. È attualmente in corso uno studio presso l’ospedale universitario di Örebro, volto a valutare e incorporare i metaboliti nella gestione clinica dei pazienti con trauma cranico.