domenica, Settembre 8, 2024

Ultimi articoli

Articoli correlati

Fibra di vetro – ora parte della catena alimentare

Influisce sulla capacità riproduttiva

I risultati hanno mostrato che nelle ostriche erano presenti fino a 11.220 particelle di fibra di vetro per chilogrammo e 2.740 particelle per chilogrammo nelle cozze. Questa contaminazione diffusa è particolarmente evidente durante l’inverno, quando le barche vengono sottoposte a frequenti manutenzioni, con conseguente aumento della quantità di fibra di vetro nell’ambiente acquatico.

Secondo i ricercatori, le particelle di fibra di vetro possono influenzare la capacità riproduttiva degli animali. Per la salute umana il problema è particolarmente preoccupante perché nei nostri piatti potrebbero finire molluschi contaminati, un rischio paragonabile a quello dell'amianto, una sostanza nota per causare gravi problemi alla salute.

Plastica: un inquinante ambientale

Sfortunatamente, la fibra di vetro è solo la punta dell’iceberg. Ogni anno, enormi quantità di imballaggi alimentari, bottiglie, sacchetti di plastica, reti da pesca e fibre realizzate con indumenti sintetici finiscono negli oceani di tutto il mondo.

Secondo la Società per la Conservazione della Natura Molti pesci e altri animali marini scambiano piccoli pezzi di plastica, chiamati microplastiche, per plancton. Ciò significa che noi esseri umani ingeriamo la plastica quando mangiamo, ad esempio, il pesce.

È stato inoltre dimostrato che i prodotti in plastica contengono migliaia di tossine ambientali considerate molto pericolose.

In un report Da marzo dello scorso anno identificazione Mindero – Comitato di Monaco per la plastica e la salute umana La plastica in ogni fase del suo ciclo di vita è associata a danni alla salute umana.

Leggi anche:

Le ostriche di Grebstad sono protette dall'Unione Europea. Nota del giorno

La costa occidentale è stata invasa e i mitili sono in pericolo. Nota del giorno

READ  Il medico di Saline parla della bassa stagione, degli infortuni e dell'enorme responsabilità

Leggi di più da Dagens PS: la nostra newsletter è gratuita: