Il calcio italiano piange una delle sue più grandi leggende. È morto all'età di 79 anni Gigi Riva, conosciuto anche come 'Il Rombo del Tuono', uno dei più grandi attaccanti di tutti i tempi e capocannoniere di tutti i tempi della Nazionale Italiana con 35 gol. Leggenda del Cagliari, conquistò 315 partite e vinse lo scudetto con la squadra nella stagione 1969/70, unica vittoria nella storia rossoblù. Era amatissimo dai tifosi sardi e italiani, e indossava con orgoglio la maglia azzurra.
È stato il primo giocatore del Cagliari ad essere convocato nella Nazionale italiana, dove ha esordito a 20 anni. Fu una delle stelle degli Europei del 1968, e segnò un gol decisivo nella finale contro la Jugoslavia, che vide l'Italia vincere il titolo europeo. Due anni dopo, ai Mondiali in Messico, dimostrò ancora la sua forza segnando due gol nei quarti di finale e uno nella “partita del secolo” contro la Germania Ovest che portò l'Italia in finale, dove poi perse. In Brasile.
L'amore per gli Azzurri lo ha portato ad accettare il ruolo di allenatore accompagnatore della Nazionale negli anni '90, prima di diventarne l'allenatore: ha partecipato a 6 finali dei Mondiali, tra cui la vittoria del Mondiale 2006 e 5 Europei, diventandone parte fondamentale dello spogliatoio e un giocatore chiave. La chiave di volta è importante per molti giocatori. Nel 2011 entra a far parte della “Hall of Fame del calcio italiano”.
In ricordo, da domani fino alla fine della settimana prima di ogni partita di campionato verrà osservato un minuto di silenzio.
Il presidente della Federazione Italiana Gabriele Gravina ha dichiarato: “Sono scioccato e addolorato. Il calcio italiano è in lutto perché ci ha lasciato una vera icona nazionale. Gigi Riva incarnava l'idea di uomo libero e di calciatore eccezionale: il suo orgoglio, la sua classe e il suo senso”. di giustizia ha unito generazioni e ha suscitato la passione di milioni di persone.” Rombo di tuono “La sua eccezionale carriera di atleta e poi di membro dello staff tecnico si intreccia con quella azzurra, grazie a lui abbiamo vinto la Coppa Europea delle Nazioni nel 1968 e Mondiale del 2006. Chi, come me, ha avuto la fortuna di conoscerlo, oggi ha perso un amico e un'icona”.
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