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Dettagli: la polizia morale iraniana è chiusa

Dettagli: la polizia morale iraniana è chiusa

Secondo l’Associated Press, la dichiarazione è stata rilasciata nella tarda serata di sabato dal procuratore generale dell’Iran, Mohammad Jafar Montazeri. Intervenendo a un convegno nella città santa sciita di Qom, ha affermato che la polizia morale “non ha niente a che fare con la magistratura” e che è stata “chiusa”. Non sono emersi altri dettagli.

“La magistratura continua a monitorare il comportamento a livello di comunità”, ha detto Montazeri.

Gilda Hamidinia, corrispondente estera di SVT, pensa che la notizia dello smantellamento della famigerata polizia morale sia ottima, ma non è del tutto chiaro cosa ciò significhi in pratica per le persone in Iran.

– C’è il pericolo che essa (la polizia morale) venga inghiottita e continui all’interno di qualche altra istituzione come la milizia Basij o le Guardie Rivoluzionarie.

Missione: “Lotta ai vizi”

La polizia morale iraniana nella sua forma attuale è stata istituita nel 2005, ma esiste dalla Rivoluzione islamica del 1979, quando i religiosi presero il potere. È composto sia da uomini che da donne e ha il compito di pattugliare le strade per “combattere il vizio”, in particolare assicurando che le donne coprano i capelli con il velo.

Quando arrestano qualcuno, spesso accade in modi molto violenti e le donne ne hanno paura perché non sai cosa ti succederà. Gilda Hamidi Nia dice di poter subire percosse, rapimenti e rappresaglie di vario genere.

effetto non è chiaro

Il velo obbligatorio ei metodi intransigenti della polizia morale sono stati una delle forze trainanti delle proteste popolari contro il regime negli ultimi mesi. Gli osservatori stimano che quasi 450 persone siano state uccise nei brutali tentativi di fermare le manifestazioni e che 14.000 siano state arrestate.

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– Se questo sia un modo da parte del regime per fermare le proteste, è troppo presto per dirlo. La domanda è se stia funzionando – in queste settimane le autorità hanno dimostrato di essere disposte a ricorrere a metodi molto duri contro le persone in strada – non da ultimo contro le donne scoperte, dice Gilda Hamidinia.

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Dopo la morte del 22enne Mohsa Amini, in Iran sono scoppiate forti proteste. immagine: Stephanie Reynolds/TT