Quando AMD e Intel introducono nuove famiglie di processori, non è raro vedere modelli nella parte inferiore che utilizzano le architetture dell’anno precedente. Ciò è particolarmente comune nei processori destinati ai laptop, dove il denominatore comune di entrambe le società è che non è del tutto chiaro cosa si applichi senza approfondire le diverse schede tecniche.
Questo è qualcosa che AMD vuole chiarire con i suoi futuri processori mobili dell’azienda, poiché ora sta rilasciando un nuovo schema di denominazione che verrà utilizzato il prossimo anno, quando Ryzen 7000 verrà lanciato per dispositivi mobili. in I post del blog Sul sito Web di AMD, Robert Hallock descrive i problemi alla base del vecchio sistema di denominazione e fornisce una guida su come “decodificare” i nuovi nomi dei modelli.
Come prima, i nomi dei modelli sono costituiti da quattro numeri seguiti da un suffisso costituito da una o più lettere. Il primo numero ora indica l’anno in cui è stato introdotto il processore e quindi non ha alcuna rilevanza specifica per quanto è stata utilizzata la nuova o la vecchia architettura. Ad esempio, il numero “7” significa che il modello è stato lanciato nel 2023, mentre il numero “8” significa che è stato lanciato nel 2024.
Il numero successivo rappresenta la parte in cui si trova il processore. Un numero più basso indica un segmento più economico, poiché ad esempio “1” e “2” mostrano che il modello attuale appartiene rispettivamente alle famiglie Athlon Silver e Gold. Numeri più alti, come “8” e “9” si riferiscono invece a un modello della serie Ryzen 7 o Ryzen 9.
Il terzo numero è forse il più interessante in questo contesto. In particolare, questo rappresenta l’architettura utilizzata nel modello attuale. La denominazione qui ha perfettamente senso, poiché il numero rappresenta semplicemente la generazione dell’architettura Zen utilizzata. In pratica, questo significa che il modello la cui terza cifra nel nome è “4” utilizza l’architettura Zen 4.
Alla quarta e ultima cifra, che serve a dividere il modello in una classe superiore e una inferiore. Ad esempio, un modello di processore con frequenze di clock leggermente superiori potrebbe avere un “5”, mentre un modello con frequenze di clock inferiori otterrebbe invece uno “0” nel nome del modello.
Infine, abbiamo il suffisso del nome del modello, che è sostanzialmente invariato rispetto al precedente sistema di denominazione. La lettera rappresenta la powerband e, in misura più ampia, il fattore di forma a cui si adatta il processore. Ad esempio, “U” è progettato per processori da 15 a 28 watt nella categoria dei notebook ultrasottili, mentre “HX” è designato per modelli da 55 watt nella categoria delle prestazioni più elevate in assoluto.
Robert Hallock conclude la recensione affermando che il nuovo schema di denominazione si applica solo ai processori destinati al mercato mobile. I processori desktop continueranno a seguire la pianificazione attuale.
Cosa ne pensi del nuovo schema di denominazione di AMD, chiaro come una salsiccia?