domenica, Novembre 24, 2024

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Nuova scoperta del meccanismo che controlla la divisione cellulare – Örebronyheter

Foto: Johan Juncius

I ricercatori dell’Università di Umeå hanno scoperto che il modo in cui uno speciale composto proteico chiamato mediatore si muove attraverso i geni nel DNA potrebbe essere importante per il modo in cui le cellule si dividono. Questa scoperta potrebbe essere importante per la ricerca futura sul trattamento di alcune malattie.

– Abbiamo acquisito una conoscenza approfondita del controllo della divisione cellulare, importante per comprendere le cause di varie malattie derivanti da errori nella divisione cellulare, ad esempio varie malattie tumorali, afferma Stefan Bjorklund, professore presso il Dipartimento di Chimica Farmaceutica e Biofisica dell'Università di Umeå e autore principale dello studio.

In ogni cellula c'è un meccanismo chiamato ribosoma. Utilizza il DNA come modello per produrre le proteine ​​necessarie per quasi tutti i processi della cellula. Tuttavia, in primo luogo, le cellule devono creare una copia delle istruzioni sotto forma di mRNA attraverso un processo chiamato trascrizione.

Ciò che il gruppo di ricerca dell'Università di Umeå ha scoperto è come funziona il mediatore. Un complesso proteico presente nel nucleo cellulare può legarsi al DNA e cooperare con un altro complesso proteico, Lsm1-7, per regolare la produzione delle proteine ​​che costruiscono i ribosomi. Lo studio mostra che quando le cellule crescono troppo densamente, la divisione cellulare rallenta. Quando ciò accade, il mediatore si sposta alla fine dei geni dove interagisce con Lsm1-7. Ciò ha il duplice effetto di rallentare la lettura dei geni e di interferire con la maturazione dell'mRNA. Ciò a sua volta porta ad una diminuzione della produzione di proteine ​​ribosomiali e quindi a una divisione cellulare più lenta.

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Un possibile obiettivo della ricerca futura potrebbe essere quello di studiare se la posizione del mediatore possa essere controllata, al fine di prevenire una rapida divisione cellulare, ad esempio nei tumori.

Siamo ancora in una fase iniziale della ricerca in questo settore, quindi sono necessari ulteriori studi prima di poter dire che questo è un percorso percorribile, ma è una possibilità entusiasmante. dice Stefan Bjorklund.

Lo studio è stato condotto su cellule di lievito, che fungono da buon modello per comprendere i meccanismi di base che funzionano in modo simile in sistemi più complessi come le cellule animali e vegetali.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Nucleic Acids Research.

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Fonte: Università di Umeå