Poco dopo la nomina di Amelie O'Dea Castera a ministro dell'Istruzione e dello Sport a gennaio, è stato rivelato che aveva ritirato i suoi figli dalla scuola statale e li aveva iscritti alla scuola privata Stanislaus nel 6° arrondissement di Parigi.
Stanislas ne ha uno distinto Profilo conservatore e, secondo un rapporto trapelato, gli ispettori delle scuole statali hanno riscontrato problemi di omofobia e sessismo.
Inizialmente, Amelie Odea Castera disse di aver mandato i suoi figli in una scuola privata perché la scuola pubblica non poteva organizzare alternative. Ha dovuto ritrattarlo ed è stata rimproverata quando ha cercato di scusarsi.
Gli affari sono continuati. È emerso che Odea Castera ha collocato i suoi figli in classi separate per maschi e femmine, sollevando dubbi sulla sua opinione sull’uguaglianza di genere. Secondo Mediapart è certo che uno dei figli del ministro ha ottenuto il suo posto “aggirando” il sistema ufficiale di ammissione.
Sono stato accoltellato giovedì scorso notte Infine, Amelie O'Dea Castera del Servizio Postale. Tuttavia, potrebbe rimanere ministro dello Sport, responsabile, tra le altre cose, dei Giochi Olimpici di Parigi di quest'estate.
Il primo ministro Gabriel Attal può sperare che ora il dibattito si calmi. L’ex ministro della Giustizia Nicole Billop è diventato il nuovo ministro dell’Istruzione e ha avuto il compito, tra le altre cose, di pilotare il processo sull’uniforme scolastica.
Molti pensavano che l'incarico sarebbe andato a François Bayrou, leader del partito Modem che sostiene il governo e uno dei “kingmakers” della politica francese.
Ma un giorno fa Dopo il rimpasto di governo, Bayrou ha improvvisamente dichiarato di “rifiutarsi di sedere nel governo” a causa di “profonde divergenze di opinione”. Accusa il presidente Emmanuel Macron di “incolpare gli insegnanti” e di tradire la sua promessa del 2017 di “governare diversamente”.
“Governate come prima”, ha detto Bairou, che ora punta a candidarsi alla presidenza alle elezioni del 2027.
Si tratta di uno sviluppo che non fa ben sperare per Macron e il suo primo ministro Attal, che già oggi non ha la maggioranza nell’Assemblea nazionale.
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