Quest’estate la Commissione europea ha concluso un cosiddetto memorandum d’intesa con la Tunisia per rafforzare la cooperazione nei settori dell’economia, del commercio, dell’energia e soprattutto della migrazione. Ci sono state richieste da parte del Parlamento europeo di stracciare l’accordo riguardo, tra le altre cose, al modo in cui vengono trattati i migranti in Tunisia e al fatto che il paese è quasi una dittatura.
Adesso l’accordo è stato messo in discussione anche dalla Mediatrice europea, Emily O’Reilly, da venerdì Pubblica un messaggio Alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, chiedendo risposte.
“Il Mediatore europeo sostiene da tempo che la buona pratica amministrativa include l’osservanza e il rispetto dei diritti fondamentali. Se i diritti fondamentali non vengono rispettati, non c’è spazio per un buon governo”, ha scritto O’Reilly.
Si chiede al Comitato di rispondere, in primo luogo, se abbia effettuato un’analisi del suo impatto sui diritti umani prima di concludere l’accordo. In secondo luogo, si chiede se la Commissione effettuerà tali valutazioni d’impatto durante l’attuazione dell’accordo.
Emily O’Reilly sottolinea anche le norme dell’UE che stabiliscono che i fondi dell’UE non possono essere destinati a misure e attività che rischiano di violare i diritti umani. Secondo l’accordo, l’Unione Europea stanzia 105 milioni di euro per sostenere e formare le guardie costiere e di frontiera tunisine.
“Come intende la Commissione garantire che le misure adottate dalla Tunisia nell’ambito del Memorandum d’intesa su migrazione e mobilità e finanziate con fondi UE siano conformi agli standard applicabili in materia di diritti umani?”, ha scritto la mediatrice Ursula von der Leyen.
Il Mediatore ha chiesto al Comitato di rispondere entro il 13 dicembre di quest’anno.
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