sabato, Novembre 23, 2024

Ultimi articoli

Articoli correlati

Parolin chiede una nuova grande conferenza di pace in Europa

“Contribuiamo tutti a scrivere una nuova pagina nella storia dell’Europa e del mondo”. Lo ha detto il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, in un incontro del 13 dicembre 2022 sul tema “L’Europa e la guerra – dallo spirito della Conferenza di Helsinki alle prospettive future di pace.

Katharina Agurelios – Città del Vaticano

L’Europa e la guerra – Dallo spirito della Conferenza di Helsinki alle prospettive future della pace È stato oggetto di un incontro il 13 dicembre, organizzato dall’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede in collaborazione con la Rivista di Geopolitica Italiana lime e i media vaticani. Hanno partecipato cardinali, ambasciatori, politici e giornalisti.

“Dobbiamo essere audaci e coinvolgerci di più”, ha insistito Parolin.

Ravvivate lo spirito della Conferenza di Helsinki

Hanno scelto di non analizzare la Conferenza di Helsinki, che rallentò la Guerra Fredda nel 1975, ma hanno parlato della possibilità di tornare al tavolo dei negoziati con creatività e coraggio. Sfortunatamente, il desiderio non è coerente con la realtà. Il Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin ha detto nel suo intervento che non ci sono oggi le condizioni per ripetere quanto accaduto a Helsinki, ma che questo deve ravvivarne lo spirito.

Ha aggiunto: “Dobbiamo rispondere a questa crisi, a questa guerra e a molte guerre dimenticate con nuovi strumenti. Non possiamo leggere il presente e immaginare il futuro solo sulla base di vecchi regimi, alleanze militari o colonialismo ideologico ed economico”.

Il grido di Pope è un potente antidoto all’apatia

Il suo discorso sugli uffici di insegnamento dei papi, da Pacem in teres per me Fratelli TottiE sulle notizie della guerra dal suo scoppio il 24 febbraio, con immagini di civili e bambini morti sotto folle etniche, soldati morti, senzatetto e città semidistrutte nell’oscurità e nel freddo. Il Cardinale ha avvertito del pericolo dell’indifferenza e che ci stiamo abituando, sottolineando che le lacrime del Papa ai piedi dell’Immacolata, l’8 dicembre, sono un potente antidoto a questi pericoli. Parolin ha anche fatto riferimento all’invito del papa a utilizzare tutti gli strumenti diplomatici, anche quelli non ancora utilizzati, per raggiungere una vera pace.

Sostieni le iniziative di dialogo

Ha parlato di preoccupazioni per la guerra nucleare e l’escalation della corsa agli armamenti in molti Paesi, con ingenti investimenti finanziari, che dovrebbero andare in cibo, lavoro e assistenza sanitaria. “Dobbiamo chiederci se stiamo davvero facendo tutto il possibile per porre fine a questa tragedia!” Egli ha sottolineato, ribadendo l’appello lanciato il 2 ottobre da Papa Angelus alle potenze internazionali “a fare tutto quanto è in loro potere per porre fine alla guerra in corso – senza essere trascinati in una pericolosa escalation – e per promuovere e sostenere iniziative di dialogo”.

grande conferenza europea

Il cardinale Parolin ha sottolineato che bisogna essere coraggiosi e scommettere sulla pace e non vedere la guerra come inevitabile, proponendo la cooperazione “per realizzare una nuova grande conferenza europea per la pace” – “un impegno maggiore organizzato e preparato dalla società civile europea, dai movimenti pacifisti, pensa carri armati e organizzazioni che lavorano a tutti i livelli per educare nel campo della pace e del dialogo. Ha affermato che questo impegno può aiutare a “rinnovare e rinnovare le nozioni di pace e solidarietà che ritornano, a volte a scopo di lucro o come appropriato”.

READ  In memoria: Gunnar Roosevel - DN.SE

“Dobbiamo essere più audaci e coinvolti”, ha insistito Parolin. “Non distogliamoci dal desiderio di pace che vive nel cuore della nostra gente al vento dei sogni irrealizzati!”

La Santa Sede è pronta a fare di tutto per promuovere il cammino del dialogo

Il card. Parolin ha concluso che la Santa Sede è “pronta a fare tutto quanto è in suo potere” per promuovere il cammino del dialogo e della cooperazione. “Contribuiamo tutti a scrivere una nuova pagina nella storia dell’Europa e del mondo, per porre fine al barbaro fratricidio che sta avvenendo in Ucraina”.