Il video è stato condiviso anche dall’ex vicepremier italiano Matteo Salvini, che Twitter ha poi rimosso per il suo contenuto grafico.
Il video sembra essere stato preso da una finestra ed è parzialmente sfocato. Nella sequenza video, si sente la vittima urlare mentre viene aggredita e violentata da un uomo in una strada della città di Piacenza, nel nord Italia.
La corsa alla presidenza è ora guidata da Giorgia Meloni, leader del partito Fratelli d’Italia, considerato politicamente più di destra della Lega, ex nazionalista al potere. La sua distribuzione del video è stata accolta con aspre critiche. Il post è stato definito “indecente” e “volgare”, soprattutto in riferimento alla vulnerabilità della vittima.
“Il video dello stupro postato da Giorgia Meloni è inappropriato, il rispetto della gente viene prima”, dice l’ex presidente del Consiglio Enrico Letta e leader del Pd.
Condannare lo stupro è una cosa, postare un video della vittima di stupro ed esporla a un torrente di persone che la guarderanno in modo corrotto, non si addice a un Paese civile, afferma Carlo Calenda, deputato per l’Azione Liberale Partito, secondo Euronews.
Altri hanno chiesto Se Georgia Meloni sia stata in contatto con la vittima in questione per ottenere il consenso alla diffusione del video. La scrittrice italo-somala Egyaba Sego ha accusato il candidato primo ministro di sfruttare le vittime di stupro.
Secondo Reuters, l’autore ha scritto: “Questa campagna elettorale è terribile”.
E la stessa Georgia Meloni, come Matteo Salvini, ha respinto le critiche. Nel suo post con il video, ha descritto l’autore come un “richiedente asilo” e ha promesso di “ristabilire la sicurezza” in Italia se avesse vinto le elezioni del 25 settembre.
La polizia ha confermato che una donna di 55 anni era stata violentata a Piacenza e che un uomo guineano era stato arrestato. Sul caso sono ancora in corso le indagini preliminari.
Giorgia Meloni Si sono recati alle urne, tra l’altro, per imporre un blocco navale per impedire che le barche dei profughi tentassero di attraversare il Mediterraneo e che le organizzazioni che lavorano per aiutare i rifugiati in mare dovrebbero essere multate.
Il suo partito discende direttamente dai resti del partito fascista di Benito Mussolini e in Fratelli d’Italia ci sono diversi esempi di nostalgia fascista.
Giorgia Meloni ha preso le distanze dal tiranno alleato di Hitler ei fratelli d’Italia si sono descritti come un partito che difende “l’ordine” ei “valori familiari tradizionali”.
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