Home Scienza Variante genetica scoperta di recente collegata all’obesità addominale e potrebbe diventare un bersaglio per il trattamento

Variante genetica scoperta di recente collegata all’obesità addominale e potrebbe diventare un bersaglio per il trattamento

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Variante genetica scoperta di recente collegata all’obesità addominale e potrebbe diventare un bersaglio per il trattamento

I ricercatori statunitensi ritengono di aver identificato una rara mutazione genetica che protegge dall’obesità addominale e dalla sindrome metabolica. L’ambizione è che la scoperta porti a nuovi trattamenti che potrebbero ridurre il rischio di diabete di tipo 2 e malattia coronarica.

è lsviluppatore di farmaci quello con nilam per loro I loro partner di cooperazione ho trovato salton Nel gene chiamato INHBE E hanno raggiunto la sua importanza.

I risultati si basano sui dati del sequenziamento di oltre 360.000 individui presso la biobanca britannica e sono stati pubblicati su Nature Communications. MLa mutazione del gene, che è espressa nel fegato, è stata trovata in ogni 587 persone nel database e, secondo lo studio, era un fattore che ha contribuito a una sana distribuzione del grasso corporeo.

FGli autori hanno anche studiato i fegati di scimmie obese e non obese e hanno riscontrato una maggiore espressione di INHBE nelle scimmie obese.

Alnilam ora spera che “spegnendo” il gene, il rischio di sviluppare obesità addominale, e quindi anche le conseguenze che l’obesità può causare, possa essere ridotto. La società ha dichiarato in un commento che ora sta testando la sua ipotesi di sviluppo Candidato farmaco mirato al gene.

Sig Pietro Warner Al Karolinska Institutet di Hudinge, che da diversi decenni si occupa di ricerca sui geni e sull’obesità, ha letto lo studio.

– È uno studio ben fatto che si basa su una grande quantità di materiale. Ma è difficile dire cosa significhi capire l’obesità addominale e come trattarla. Potrebbero avere ragione, ma sono necessari studi a lungo termine per trarre conclusioni sicure, ha detto a Life Science Sweden.

Peter Arner non crede che lo studio stesso fornisca prove chiare che il gene INHBE sia un obiettivo terapeutico realistico per ridurre il rischio di obesità addominale.

– Sono buoni dati, ma la sua interpretazione è troppo ottimistica, credo.

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