Dopo numerose e intense discussioni e negoziati, la settimana scorsa un'ampia maggioranza dei membri del Parlamento europeo ha sostenuto una risoluzione sulla situazione a Gaza. In esso il Parlamento chiede un cessate il fuoco permanente e nuovi tentativi di raggiungere una soluzione politica, a condizione che tutti gli ostaggi vengano rilasciati immediatamente e senza condizioni e che l'organizzazione terroristica Hamas venga sciolta.
Ciò che è accaduto il 7 ottobre non deve ripetersi. Israele, l’unico Stato democratico del Medio Oriente, ha il diritto e il dovere di difendersi. Il diritto all’autodifesa è fondamentale, ma con esso deriva anche la responsabilità di ridurre il più possibile le sofferenze dei civili in una delle regioni più densamente popolate del mondo.
Nonostante la situazione estremamente difficile odierna, dobbiamo guardare al futuro della ricostruzione nel quadro della soluzione dei due Stati. L’Unione Europea può e deve assumere un ruolo guida nella costruzione dei territori palestinesi come democrazie moderne capaci di stabilire un rapporto efficace con lo Stato di Israele. In tale azione, Israele deve essere pronto a fare concessioni riguardo alla politica degli insediamenti.
Guerra in Medio Oriente È una tragedia di grande sofferenza umana. Vediamo anche che la guerra rischia di diffondersi e di influenzare il commercio con l’Asia quando i ribelli Houthi, sostenuti dall’Iran, attaccano le navi commerciali.
La guerra distoglie anche l'attenzione del mondo esterno dalle guerre, da altri conflitti e dalle violazioni dei diritti umani. Considero con preoccupazione il rischio che per l’Ucraina sia più difficile ottenere il sostegno di cui ha urgentemente bisogno. In qualità di vice capo della delegazione del Parlamento in Bielorussia, sono preoccupato che la repressione contro i bielorussi stia aumentando senza risposta dal mondo esterno.
Se vogliamo riuscire a creare una pace sostenibile tra Israele e Palestina, dobbiamo creare prosperità e speranza per il futuro per la popolazione di Gaza. Se non lo facciamo, ci apriamo a Hamas e ad altri movimenti armati. Pertanto, la Svezia e l’Unione Europea devono contribuire agli sforzi umanitari e assistere nella ricostruzione postbellica.
Dobbiamo farcela Dal tenere in testa tanti pensieri allo stesso tempo. È difficile descrivere a parole la tristezza per le conseguenze umanitarie e le sofferenze inflitte a persone innocenti durante la guerra. Oltre a discutere su cosa è giusto e cosa è sbagliato in questa guerra, non è mai sbagliato mostrare sincera compassione e cercare di contribuire a ridurre la sofferenza.
La difesa del diritto internazionale e dei diritti umani è alla base del lavoro e delle posizioni dei liberali al Parlamento europeo.
Ecco come scrivi ai candidati e alle risposte
Altri relatori: dn.se/insandare